Che tu sia d’ardesia, di paglia o di legno
Poco importa, devi essere a posto
Non passi la neve o l’acqua dei piovaschi
Per andar marcire il fieno nei fienili
E non solo, i letti o i pagliericci
Dove un tempo andavano a coricarsi
Difendi i muri e il soffitto intero
Anche la stalla e l’uscio del gatto
Che rovineresti a terra in fretta, mia povera casetta
Se l’acqua benedetta, ma per te maledetta
Bagnasse gli equilibri di pietra e calce
Della mia gioventù camera e cucina
Tu, sentinella delle radici e dei ricordi da bambino
Proteggi le ripe in cui sei stata fondata
Che un giorno le tue pietre, vecchie come il mondo
Torneranno familiari ai sopravvissuti dei flutti
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