IL FUOCO È ANCORA ROSSO
Quando i nostri vecchi facevano il pane,
loro si levavano al mattino presto,
le donne avevano già tutto preparato,
la legna la mettevano tutti insieme.
La legna la mettevano tutti insieme.
La legna la mettevano tutti insieme.
Adesso noi di quassù
siamo ognuno per conto nostro, ognuno per conto nostro,
dov’è il fuoco dei nostri vecchi
che cuoceva dei pani tanto belli, dei pani tanto belli?
RIT.
Il fuoco è ancora rosso sotto la brace,
rosso il sangue della nostra gente,
rosso al mattino è il sole,
la rabbia e la fatica abbiamo negli occhi.
Gli uomini sono morti o sono partiti,
chi rimane qui, resta solo,
fatica a fare il fieno e andare alla baita,
ma qui vuol restare, vuole lavorare.
Ma qui vuol restare, vuole lavorare.
Ma qui vuol restare, vuole lavorare.
La terra è povera solo per noi,
rende soltanto ai forestieri, soltanto ai forestieri,
ci prendono i campi, le case, le borgate,
la nostra forza dicono che è passata, dicono che è passata.
Uomo che ascolti la mia canzone,
tu hai una lingua, un nome, tutta una storia,
ti hanno mai detto che sei un uomo d’oc,
la tua è terra d’Occitania.
La tua è terra d’Occitania.
La tua è terra d’Occitania.
Tu non puoi lasciare morire questo popolo,
è il tuo, uomo d’oc,
è ora di vedere che hai il diritto
di cercare la libertà, la libertà.
(D. Anghilante – S. Sodano)
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