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Edizione 2024

Uscire dal “ghetto” con il cinema di Roger Williams - Premio Ostana 2024

Salhir dal “guet” abo lo cínema de Roger Williams - Prèmi Ostana 2024

Intervista e premiazione del regista in lingua gallese, Premio Cinema 2024, a cura di Andrea Fantino.

Uscire dal “ghetto” con il cinema di Roger Williams - Premio Ostana 2024
italiano

“Non essere relegati in un “ghetto” di cui pochi conoscono l’esistenza”: così si conclude l’intervista realizzata a Roger Williams, Premio Cinema in lingua gallese della scorsa edizione del Premio Ostana. Difficile trovare qualcosa di più lapidario, di più sintetico, di più forte per rappresentare al meglio le intenzioni e per certi versi la “missione” che un autore si è dato. Non usa la parola “ghetto” a sproposito, Roger Williams. Si sente privilegiato perché dice di aver realizzato il suo sogno più importante, quello di scrivere, e di scrivere in particolare sceneggiature per il cinema. Il privilegio sta nell’appartenere alla minoranza in lingua gallese del Regno Unito, una minoranza che vede la propria lingua difesa da istituzioni e norme ben consolidate, a differenza di tante altre minoranze linguistiche che in Europa e nel mondo lottano per la propria sopravvivenza o quasi. Il privilegio di essere gallese è anche quello di vivere in un paese dove si può accendere la televisione e trovare il canale S4C che trasmette programmi e contenuti esclusivamente in Cymraeg (gallese). Il canale televisivo è nato nel 1982, dopo una lotta politica senza precedenti raccontata proprio nel film prodotto e sceneggiato da Roger Williams e diretto da Lee Haven Jones: “Y Sŵn”, un grandissimo film distribuito in Europa e nell’America del Nord. A Ostana abbiamo avuto il piacere di vedere “Y Sŵn” e di conversare con il regista grazie al Babel Film Festival e al suo direttore Antonello Zanda, che ha accompagnato e presentato l’autore nelle giornate di fine giugno in alta valle Po. Il film è quindi ispirato ad una storia vera e si vede come Gwynfor Evans, un politico gallese, arriva addirittura a fare uno sciopero della fame ed è pronto a morire pur di favorire la nascita del canale televisivo, promessa prima e impedita poi dal governo centrale britannico, presieduto da Margaret Thatcher. Quando la lotta ha successo e la prima trasmissione in gallese va in onda, Roger Williams ha otto anni. Non è dunque una storia che ha vissuto in prima persona, anzi. Ma ha voluto raccontarla, e lo ha fatto mettendo insieme formati e linguaggi diversi. Si passa dal bianco e nero al 4/3 a colori, si usano immagini di repertorio, scritte e titoli in sovraimpressione, si tiene un ritmo concitato dall’inizio alla fine, con le legittime pause di riflessione, si passa dal thriller politico al dramma famigliare, con un linguaggio che a volte strizza l’occhio al videoclip. Gwynfor Evans ha dei momenti di profonda crisi personale, esistenziale e sicuramente politica, e trova pace in riva ad un lago, dove incontra gli spiriti ideali di Martin Luther King e Gandhi, due uomini che hanno segnato la storia delle rivendicazioni politiche e sociali di chi vive soggetto alle maggioranze cosiddette democratiche o all’autoritarismo dei governi coloniali. Sono spiriti guida, determinati, le cui lezioni porteranno al successo.

Roger Williams si sente privilegiato, dice, perché per lui scrivere in lingua gallese è naturale, normale. Eppure non è scontato, e dice di averlo compreso ancor di più nei tre giorni di partecipazione al Premio Ostana. Sente una certa responsabilità come autore. Crede che non si debba mai trascurare l’attenzione verso il mondo, il mondo tutto, quello che si incontra al di là dei propri confini linguistici e culturali. Williams suggerisce implicitamente di abbandonare l’osservazione ossessiva (e per certi versi autocompiacente e vittimistica) del proprio ombelico. I registi - e in generale gli autori in lingua madre - devono parlare al mondo. Devono pensare e scrivere una forma di cinema che possa parlare a tutti, ma che lo faccia con la propria sensibilità e unicità, irrinunciabile. Solo così potremo uscire dal “ghetto” e creare un mondo dove lingue e culture possano entrare in dialogo tra loro attraverso l’arte. Solo così i lavori in gallese potranno essere disponibili insieme a quelli in inglese, in italiano, ma anche in occitano o in galiziano, per fare alcuni esempi tra i tanti. I “ghetti” (nell’accezione più generale possibile) sono luoghi in cui si finisce per coltivare una sorta di benessere, perché dove ci sono mura e portoni sembrano esserci anche sicurezze e comfort, e l’omogeneità culturale può anche essere vista come sinonimo di pace e tranquillità. Eppure vivere in un “ghetto” è anche vivere in una prigione, essere soggetti ad un potere dominante, morire di fame e stenti. A Roger Williams il “ghetto” non piace. E se durante la premiazione è l’unico a prendere la sedia e a spostarla per poter vedere in faccia il collettivo Premio Ostana che esegue in suo onore una canzone in lingua gallese – quando tutti gli altri premiati diligentemente (e a volte con un certo imbarazzo) si limitavano ad ascoltare la musica suonata alle proprie spalle – vuol dire che Roger Williams è sì interessato alle regole del contesto in cui si trova, ma è sempre pronto a metterle in discussione, pur di vederci meglio e sintonizzarsi con un’idea, un pensiero, una forma d’arte. L’invito del Premio Cinema 2024 è semplice ed è dettato dalla propria esperienza, esemplare: “uscite dal “ghetto”, vedrete che farà bene a voi e agli altri”.

Intervista a Roger Williams, Premio Ostana 2024, Lingua gallese, Regno Unito

https://youtu.be/lEgGjxVEads

Roger Williams, riceve il Premio Ostana 2024, Premio Cinema

https://youtu.be/CHXdZ51oSg0

occitan

Entervista e premiacion dal regista en lenga galesa, Prèmi cínema 2024

Ren èsser confinats ent un “guet” dont gaire conoisson l’existença”: parelh se sèrra l’entervista realizaa a Roger Williams, Prèmi cínema en lenga galesa de l’edicion passaa dal Prèmi Ostana. Difícil trobar quarquaren de pus lapidari, de pus sintétic, de pus fòrt per rapresentar al mielh las intecions e per cèrti vèrs la “mission” que un autor s’es donat. Adòbra ren la paraula “guet” tant per dir, Roger Williams. Se sent privilegiat perqué ditz d’aver realizat son sumi pus important, aquel d’escriure, e d’escriure en particolar de scenejaturas per lo cínema. Lo privilège es d’apartenir a la minorança de lenga galesa dal Rènh Unit, una minorança que ve sa lenga defendua da d’institucions e de nòrmas ben consolidaas, a diferença de tantas autras minoranças linguísticas que en Europa e ental mond lòton per lor sobrevivença o esquasi. Lo privilège d’èsser gales es decò aquel de viure ent un país ente un pòl aviscar la television e trobar lo canal S4C que transmet de programas e de contenguts en Cymraeg (galés). Lo canal televisiu es naissut ental 1982, après una batalha política sensa precedents racontaa pròpi ental film produch e scenejat da Roger Williams e dirèct da Lee Haven Jones: “Y Sŵn”, un grand film distribuït en Europa e en Amèrica dal Nord. A Ostana avem agut lo plaser de veire “Y Sŵn” e de conversar abo lo regista gràcias al Babel Film Festival e a son director Antonello Zanda, que a acompanhat e presentat l’autor dins las jornadas de fin junh en auta Val Po. Lo film es donca inspirat a un’estòria vera e se ve coma Gwynfor Evans, un polític galès, arruba en dreiçura a far una grèva la fam e es prompt a murir per favorir la naissença dal canal televisiu, derant promesa e après empedia dal govèrn central britànnic presidiaa da Margaret Tatcher. Quora la batalha política a succès la premiera transmission en galés vai en onda, Roger Williams a uech ans. Es ren donca un’estòria que a viscut en prima persona, al contrari. Mas a vorgut contiar-la, e l’a fach en butant ensema de formats de de lengatges diferents. Se passa dal blanc e nier al 4/3 a colors, s’adòbron d’images de repertòri, d’escrichas e de títols en sobreimpression, se ten un ritme agitat dal començament a la fin, abo las legítimas pausas de reflexion, se passa dal trhiller polític al drama familiar, abo un lengatge que de bòt guincha l’uelh al videoclip. Gwynfor Evans a de moments de profonda crisi personala, existenciala e segurament política, e tròba la patz en riba a un lac, ente encòntra lhi esprits de Martin Luther King e Gandhi, dui òmes que an marcar l’estòria de las revendicacions políticas e socialas de qui viu dessot las majoranças se disentas democràticas o a l’autoritarisme di govèrns colonials. Son d’esprits guida, determinats, dont las lecions menarèn al succès.

Roger Williams se sent privilegiat, ditz, perqué per nele escriure en lenga galesa es natural, normal. E pura es ren escomptat, e ditz d’aver-lo capit encà de mai dins lhi tres jorns de partecipacion al Prèmi Ostana. Sent una cèrta responsabilitat coma autor. Cre que chale jamai trascurar l’atencion vèrs lo mond, lo mond tot, aquel que s’encòntra al delai de si confins linguístics e naturals. Williams suggerís implicitament d’abandonar l’observacion obsessiva (e per cèrti vèrs autocomplasenta e victistica) de son emborilh. Lhi registas – e en general lhi autors en lenga maire – devon parlar al mond. Devon pensar e escriure una forma de cínema que pòle parlar a tuchi, mas que lo face abo sa sensibilitat e unicitat, irrenonciabla. Masque parelh polarèm salhir dal “guet” e crear un mond ente las lengas e las culturas pòlen intrar en diàlog entre lor a travèrs l’art. Masque parelh lhi travalhs en galés polarèn èsser disponibles abo aquilhi en englés, en italian, mas decò en occitan o en galician, per far quarqui exèmples entre tanti. Lhi “guets” (ental sens pus general possible) son de luecs ente se finís per coltivar una sòrta de benèsser, perqué ente lhi a de murs e de portons semelha que lhi àbie deçò de seguressas e de confòrt, e l’omogeneïtat culturala pòl decò èsser vista coma sinònim de patz e de tranquilitat. E pura viure ent un “guet” es decò viure dins una preison, èsser subjècts a un poer dominant, murir de fam e de fatiga. A Roger Williams lo “guet” plai ren. E se durant la premiacion es lo solet a pilhar la carea e meirar-la per poler veire lo Collettivo artistico Premio Ostana que exeguís en son onor una chançon en lenga galesa – quora tuchi lhi autri premiats diligentement (e de bòts abo un cèrt embarràs) se limitavon a escotar la música sonaa a lors espatlas – vòl dir que que Roger Williams segur que es interessat a las règlas dal contèxt ente se tròba, mas sempre prompt a butar-las en descussion, per lhi veire mielh e sintonizar-se abo un’idea, un pensier, una forma d’art. L’envit dal Prèmi cínema 2024 es simple e es dectat da son experiença, exemplara: “salhetz dal guet”, veiarètz que fasarè de ben a vos e a lhi autri”.

Entervista a Roger Williams, Prèmi Ostana 2024, Lenga galesa, Rènh Unit

https://youtu.be/lEgGjxVEads

Roger Williams receu lo Prèmi Ostana 2024, Prèmi cínema

https://youtu.be/CHXdZ51oSg0