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Tsant’an Tsamin - Antologia: Dieci Anni per le valli Cenischia, Susa e Sangone

Tsant’an Tsamin - Diz an per le coumbeus de Senicla, Souiza è Sangoun

200 pagine. Foto, percorsi, paesi, canzoni, rassegna stampa per annata - Edizioni Chambra d’Oc-Tsambra francoprovensal

Tsant’an Tsamin - Antologia: Dieci Anni per le valli Cenischia, Susa e Sangone
italiano

Il libro: Canta in cammino

L’itinerario è bellissimo. Ai camminatori compare una borgata più bella dell’altra. Ma queste borgate sono come le canzoni, fuori tempo, vecchie e scomode. Tuttavia siamo in tanti a cantare, numerosi a camminare e sempre più gente vuole tornare alla casa dei nonni. Qui è palpabile la condivisione e il piacere di stare insieme!”

In sintesi, queste quattro righe ci svelano il segreto del successo delle dieci edizioni di Tsant’an tsamin. La nostalgia di un passato lontano, vissuto in borgate isolate o difficilmente accessibili, è senza dubbio una costante, perché la vita quotidiana di oggi ci impone ritmi diversi. Tuttavia, la voglia di conoscere, di stare insieme e di condividere un percorso comune non può spegnersi. E infatti, non si spegne. Dal 2009, numerosi itinerari ci hanno permesso di scoprire angoli poco conosciuti delle Valli Cenischia, Susa e Sangone. Accompagnati da musicisti che ci hanno insegnato le canzoni tradizionali, talvolta recuperate o rivisitate, ma sempre cantate nella lingua originale, proprio nei luoghi dove sono nate. Un affascinante viaggio tra paesi, canzoni, natura, cantando in lingua francoprovenzale. Tutto questo lo presentiamo in una antologia che raccoglie le rassegne stampa, gli eventi e le produzioni che, nell'arco di questi dieci anni di camminate, hanno contribuito a valorizzare la lingua francoprovenzale e il territorio. Un progetto di ricerca etnomusicologica, dedicato alle antiche melodie della nostra terra, ha permesso di trascriverle e reinterpretarle. Ogni camminata è dunque un'opportunità per scoprire la storia dei luoghi, ascoltare i racconti degli abitanti e riscoprire un’identità culturale che ha forgiato generazioni e che, nonostante le difficoltà, continua a vivere nella voce delle persone e nel battito del loro cuore. In questa pubblicazione troverete gli articoli che, anno dopo anno, hanno raccontato l’evento. Ogni edizione è stata un momento di condivisione di suoni e canti. Questi canti rappresentavano momenti di interazione, una dimensione emotiva guidata e "controllata" dalla struttura stessa del canto. Una pratica che è andata lentamente perdendosi, a causa delle trasformazioni della società contemporanea. Per ogni itinerario sono stati selezionati e utilizzati più canti, cercando di offrire un ampio ventaglio di generi, temi, tempi e suoni. In effetti, per ogni edizione, si è ricreata quell'atmosfera, quella magia dell’assonanza e dell’interazione che nasce dal cantare insieme. In questa pubblicazione per ogni edizione è stato simbolicamente selezionato un solo canto per ogni itinerario, presentato nelle diverse annate con lo spartito e la traduzione. Nel libro descriviamo i percorsi che si snodano su strade poco frequentate e sentieri che si arrampicano lungo le pendici, un po' più in alto, lontano dal fondovalle, con una piccola descrizione dei paesi incontrati lungo il cammino. Potrebbe sembrare impensabile, in una delle valli più antropizzate delle Alpi, attraversata da ferrovia, autostrada e cantieri per la, chissà, futura linea Torino-Lione, riuscire a scoprire angoli di pace. In questo libro raccontiamo dieci anni di esperienze, cammini, canzoni e scoperte nella nostra lingua francoprovenzale. Questa antologia celebra i legami nati durante le camminate, mentre cantavamo le tradizioni di un territorio ricco di storia, cultura e bellezze naturali. Al suo interno, esploriamo le radici di questa lingua minoritaria, cercando di rispondere a domande fondamentali: chi sono i francoprovenzali, come parlano e cosa cantano? Tenteremo di spiegare perché parlano questa lingua. Presenteremo anche il percorso che ha trovato nelle normative di tutela delle lingue minoritarie il supporto fondamentale per preservare e promuovere la nostra madrelingua. Entreremo nel cuore dell’etnomusicologia per capire come nascevano le canzoni. Assolutamente questo lavoro non si propone come una guida escursionistica, ma come una raccolta di suggerimenti e spunti per chi desidera immergersi nel cuore della valle, esplorando una rete viaria affascinante e ancora poco conosciuta. Camminando, cantando e danzando, si sono creati legami di amicizia che si sono evoluti nel tempo, portando i partecipanti a condividere momenti speciali in molte altre occasioni, continuando a cantare e danzare insieme. Così facendo, si è mantenuta viva la memoria e la tradizione della nostra lingua. Questa documentazione quindi vuole essere soprattutto un tributo ai numerosi partecipanti in questi dieci anni di cammino. Vuole lasciare un ricordo di questo percorso che ha unito persone e comunità, utilizzando una lingua che rischia di svanire nel tempo. Tuttavia, grazie a queste iniziative e ai numerosi partecipanti, essa trova nuova forza per il futuro. Guardando al passato con affetto, scrutiamo al futuro con speranza, affinché le nostre radici continuino a vivere, attraversando le nuove generazioni.

Il libro sarà proposto in anteprima alla chiusura della rassegna Chantar l’Uvern, il 1 maggio 2025 ad Avigliana alle ore 17,00 presso la sala consiliare, in occasione della undicesima camminata di tsant’an tsamin ai ruderi del Castello. In seguito con la Città Metropolitana di Torino sarà presentato al salone del libro di Torino il 17 maggio alle ore 15h30.

franco-provenzale

Lou lèivro: Tsant’an tsamin

« Lou viadzo ou l’et bèl. Qui tsamine se trove ina bourdzaa pi bèla que l’aoutra. Ma se bourdzaa soun queme le tsansoun, fořa dou téin, vielheus, pa coumodeus. Tetun ie seun an tanti a tsanté, bien a tsaminé è deloun coumee de dzeun vout tournée a la mèizoun di vielh. Isé se totse a man lou plèizii d’ité ansèin ! « 

An poque pařoleus, se catro rigueues nou deuioun lou segreut de la gran fortuna de le diz edisioun de Tsant’an Tsamin. Lou magoun di tèin pasà, pasà dedin de bourdza isoulà, seunsa tsamin, vout diře, perquei incué la vita lhe vout d’aoutris ritmo. Dunca, la veulha de counhèitre, de ité ansèin, de faře tsamin ansèin lhe peut paa amourtese. E queme te veieus lhe se amorte paa ! Daou 2009 vèiřo de tsamin ian pourtanos a counhèitre de post catsa è pa counheu de la coumba de Souiza, Senicla è Sangoun. Acoumpanhaa da de Musican que ian mountranous le tsansoun tradisiounal, recupeřa è arèindza, ma deloun tsantà d’in la lou lèinga è din li post que ian vi nèitreleus. In gran viadzo per li paì, tsansoun, natuřa, tsantan din la notra lèinga. Tot seun isè lou presenteun dedin in lèivro que arbate tot li travalh de diz an per lou proudzet di tsamin è de la lèinga. In proudzet de ricerca etnomuzicologica, per le vielheus tsansoun de notris paì ou l’ot permetunos de èitudieleus è èicriřeuleus. Onhi edisioun nou porte a counhèitre la storia dou post, ad acoutè li couèinte dle dzeun è trouve l’identità que lhot fourdza dzenerasioun aprè dzenerasioun, è que apré tot lhe countinue a vivre d’in la voue dle dzeun è batre fort d’in lou coř. D’in sa publicasioun trouva pii lh’articoul dou tèin, que an per an, ian couèintaa le dzournaa. Onhi edisioun lhot mèicla de soun è de tsansoun, de moumeun aioun le dzeun ian sentuse ambrasa da la muzica. Lou bél de tsante ansèin d’in cool! Et alouřa que aieun trouva torna lou bél de tsantè ansèin. Per lou lèivro aieun bitaa maque ina tsansoun per onhi anada, avè la muzica è le pařoleus. D’in lou lèivro mountreun li vieleut, li tsamin que poioun in bleuc pi viot de la plaouna, deloun avé la descrisioun di paì traversaa. Aseumble paa vèe que dedin ina coumba de le pi traficaa de le alpi, traversa da ina ferovia, aoutostrada, li cantie per la, quisà a venì, la nueva linea Touiřin Lioun, trove cool de post tranquile è bèl. Dedin lou lèivro trouvaa pii lou couèinte di diz an de tsamin an lèinga francoprovensal. Vouleun asé evidensiee le amicisieus que ian nèisu an tsaminan e tsantan d’in lou bél paesadzo di notris paii. Aleun counhèitre qui soun si francoprovensal, perquei parloun pařie, quique tsantoun ? Aleun a trouvè aperque parloun sa lèinga, aspigueuen d’aioun lhe arive, parleun asé de le ledze que ian èidanous a vardé è travalhé per notra lèinga. Aleun a capii quiquet l’etnomuzicologia, per vée couman nèisioun le tsansoun. Et paa ina guida per escursionismo ma in’ansèin de ideieus per avèitese l’antort. Dedin li diz an iot crease de amicisia, an tsantan, balan è tsaminan, iot crease agregasioun que iot pourta a d’aoutris proudzet e iot pourta touit a travalhé ansèin. D’in lou moumeun aieun mantenu viva la memoria è la notra lèinga. Sa lèivro, a la fin, vout èitre in grasie a touit siit que ian tsamina, tsanta ansèin ! Vout èitre in ricord de lh’an pasà ansèin avè notra lèinga que atrouplan lhe se vet a perdre. Dou mèimo la lèinga lhe trove noueva forsa, grasie aou tsamin, per li tèin a venì. Avèiteun arie avè lou coř ma aleun avanti avé speřansa le notre ree vivoun è vivran avé le noueveus dzenerasioun.

Lou lèivro ou vien presentà a la fin de la rasenha Chantar l’uvern, lou pèrmie de mai à Avilhaouna. A cinq ouřeus de vepro pre de la sala dou counselh, an oucazion de la undicesima de tsant’an tsamin ai rest dou tsatel de Avilhaouna. Pi avanti ansèin la Sità Metropolitaouna de Touiřin se preseunte pii aou Saloun dou lèivro de Touiřin li 17 de mai a tre oureus è meza apré mařeunda.