Viù, Comune francoprovenzale delle Valli di Lanzo, nell'area della Città Metropolitana di Torino, per tre giorni diventa capitale del canto spontaneo di tradizione orale. La nota rassegna VIULETA è ormai una realtà nazionale. La tradizione del canto spontaneo non è mai scomparsa e anzi sta vivendo un grande ritorno di interesse. Nonostante gli eventi nefasti che stanno mettendo a dura prova il mondo e la contemporaneità, tra guerre e cataclismi, il canto tradizionale emerge in tutta la sua forza e bellezza in una sorta di rito apotropaico.
La Viuleta è promossa dal Comune di Viù, con la direzione artistica dell'etnomusicologo e sportellista Flavio Giacchero, e si svolge dal 2019 a settembre, con l'interruzione di un anno a causa della pandemia.
Su invito sono chiamati otto gruppi polifonici di cantori spontanei di provenienza locale, regionale e nazionale per un totale di oltre cento cantori.
L'evento principale, LA VIA DEI CANTI, si svolge nella sera e nella notte del sabato e prosegue la domenica successiva. Ogni gruppo di cantori è sistemato con postazioni fisse dislocate presso i locali pubblici di Viù, attorno a un tavolo e a diretto contatto con il pubblico. Sono previste inoltre alcune postazioni dedicate al canto libero. Il pubblico viene dotato di una mappa, caratteristica ormai della rassegna Viuleta, per muoversi tra i vari gruppi, ascoltare e riconoscere le diverse sonorità, fermarsi a cantare con gli amici nelle postazioni apposite per il canto libero. La serata prende dei tratti magici, canti diffusi ovunque per il paese, una vera e propria via dei canti notturna e suggestiva, senza amplificazioni, senza strumenti musicali, un viaggio emozionale all'interno di un'antica cultura con caratteristiche proprie etiche ed estetiche. Per una notte Viù diventa la via dei canti.
Il nome Viuleta deriva da un'antica ballata diffusa nell'arco alpino e denominata La Lionetta nel codice di Costantino Nigra in “Canti popolari del Piemonte” (prima edizione 1888). Il nome è stato scelto per il richiamo a un'antica canzone narrativa ancora presente nel repertorio contemporaneo e con tratti antimilitaristici e proto femministi ma anche per un gioco di parole: comprende il nome del Comune ospitante, Viù e la forma Viù-laeta, dal latino laetitia, è intesa con il significato di un paese che è gioioso, che accoglie, lieto di accogliere. Un invito a partecipare e a vivere un'esperienza straordinaria sia come pubblico che come cantori spontanei.
La rassegna di settembre dedicata al canto spontaneo si sdoppia e a novembre è la volta di VIULETA-SOUN, da “suono, musica” in francoporvenzale, dedicata alla musica strumentale spontanea dell'arco alpino. “Il canto e la musica strumentale, nella cultura alpina, rappresentano due forme dello stesso linguaggio, due espressioni musicali che condividono estetica, etica, stilemi, ambiente sociale: una polifonia con precise prassi stilistiche che veicola un mondo sonoro che è innanzitutto un mondo sociale. Una sonorità che contribuisce a fare e mantenere comunità” (Flavio Giacchero).
La Rassegna è patrocinata da vari Enti tra cui la Città Metropolitana di Torino, la Società Storica delle Valli di Lanzo, il Centro Ricerca Etnomusica e Oralità di Torino (CREO), l'Associazione Cori Piemontesi (acp). Vede la collaborazione della Pro Loco di Viù, dell'Unione Montana Alpi Graie, del Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo e riceve un contributo dalla Regione Piemonte.
Da quest'anno inoltre si aggiunge la collaborazione con le attività culturali promosse dalla Città Metropolitana di Torino e realizzate dalla Chambra d’Òc per la legge 482/99 “norme a tutela delle minoranze linguistiche storiche”. E' già stato realizzato un laboratorio di musica e canto in lingua locale nella scuola materna di Viù, molto partecipato e apprezzato, e sono in programma altri interventi finalizzati alla promozione del francoprovenzale e della cultura locale.
I tre giorni prevedono:
Venerdì 13 settembre: la FESTA DI APERTURA, una festa da ballo (e canto) serale con grandi musicisti della tradizione popolare, I SUONATORI DELLA VALLE DEL SAVENA, direttamente dall'alto Appennino bolognese. La serata sarà presentata e guidata da Placida “Dina” Staro, instancabile ricercatrice, etnomusicologa, etnocoreuta e violinista, che darà una contestualizzazione del gruppo, delle proprie tradizioni e delle numerose ricerche e pubblicazioni realizzate.
Sabato 14 settembre: LA VIA DEI CANTI, il vero e intenso momento della rassegna dedicato al canto spontaneo. Prevede dal pomeriggio la presentazione del grande lavoro di ricerca e restituzione di Amerigo Vigliermo e il Coro Bajolese sull'importante tradizione del canto spontaneo in Canavese con il libro “OPERA OMNIA” di Amerigo Vigliermo e Gian Carlo Biglia. L'assegnazione del PREMIO VIULETA, un premio dedicato ogni anno a un soggetto, selezionato dall'organizzazione, che si è distinto nella promozione, documentazione, studio e diffusione del canto spontaneo. Una presentazione ufficiale di tutti i gruppi ospiti e, alla sera, i canti diffusi per i locali del paese.
Domenica 15 settembre: LE VIE DEL SACRO
Si esibiranno alcuni gruppi, già presenti la sera precedente, nel cui repertorio è compresa una componente liturgica e paraliturgica della propria tradizione orale.
Un canto quindi legato alla dimensione del sacro ma eseguito con le stesse modalità del canto spontaneo profano.
Tra i gruppi ospiti di questa V edizione, oltre i numerosi cantori provenienti dalle Valli di Lanzo, in particolare Viù, Mezzenile e Cantoria e il già citato e famoso Coro Bajolese, saranno presenti un gruppo di sole voci femminili proveniente dalla Val Resia, di minoranza linguistica slovena, i noti cantori di Premana, Comune lombardo in provincia di Lecco dell'alta Valvarrone, i cantori spontanei della compagnia del Maggio dell'alto appennino bolognese e, dalle valli cuneesi, i Cantur ed san Mauro.
Per maggiori informazioni:
https://www.facebook.com/RassegnaViuleta/
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