italiano

Durata: 4' 11''

Area/luogo: Ostana, Valle Po

Partecipanti: Giacomo lombardo

Descrizione: Breve racconto locale nella parlata di Ostana


In questo video, Giacomo Lombardo, per lungo tempo sindaco di Ostana e infaticabile animatore locale dei tanti progetti di rivalutazione della montagna, ci racconta nell’occitano di Ostana una delle varianti di un noto racconto popolare.

La varietà di Ostana condivide le strutture più rilevanti con le parlate delle Valli Centrali (Val Varaita, Maira, Grana e Stura), insieme alle quali è raggruppabile, ma presenta tratti ormai settentrionali e, soprattutto, elementi molto localizzati, che attualmente ritroviamo soltanto a Ostana e Oncino, altro comune dell’alta Val Po.

Elementi condivisi anche con l’alta Val Varaita sono la velarizzazione di a tonica davanti a n, per cui abbiamo mon ‘mani’ ecc. Qui interessa però anche le à finali toniche: i ò ‘c’è’, anziché i à, e lo stesso osserviamo nei participi maschili: disperò ‘disperati’, spetò ‘aspettato’, liberò ‘liberato’.

Tratti locali sono l’esito interdentale di quelle s (sorde e sonore) che sono esito secondario di ce, ci, tj: içì ‘qui’, pruç ‘pera’, faxen ‘facciamo’ ecc.

Per quanto riguarda i possessivi, possiamo notare come gli aggettivi prenominali siano resi dalle forme della serie atona toun pare ‘tuo padre’, moun pare ‘mio padre’, mentre per i pronomi e gli aggettivi in funzione predicativa si ricorre alla serie tonica: miou, tiou, siou ecc.

Come altre varietà centrali anche nella parlata di Ostana sono previsti i pronomi clitici soggetto alla terza persona singolare e plurale: a i ò demandò ‘(lui) gli ha chiesto’, o, femminile, i l’ò liberò ‘(lei) lo ha liberato’. Qui ricorrono inoltre quelli alla forma interrogativa: qui se-ou? ‘chi siete’, ente anà-ou? ‘dove andate’? Qui as-tu loujà ‘chi hai alloggiato’. E, in particolare, notiamo la forma per la terza persona maschile in le: toun pare coum al fa-le ‘tuo padre come fa’? Mentre la forma impersonale è lo: que i à-lo ‘cosa c’è’?

Per quanto riguarda i pronomi personali notiamo ancora le forme complemento: pouè aloujà-nou ‘potete alloggiarci’, pouè dounà-nou ‘potete darci’, che seguono il participio, così come in piemontese e in italiano.

La varietà di Ostana è documentata dall’Atlante Italo Svizzero, che vi ha svolto le sue indagini nel 1922 e disponiamo inoltre di una ricchissima raccolta toponomastica realizzata da Oreste Lorenzati e pubblicata nel 1998 dall’Atlante Toponomastico del Piemonte Montano. È inoltre la parlata che guida la descrizione delle lingue dell’alta Val Po realizzata dalla ricercatrice austriaca Lotte Zörner nel 2008 e intitolata I dialetti occitani della Valle Po (edizioni Valados Usitanos).