italiano

Durata: 5' 40''

Area/luogo: Crissolo, Valle Po

Partecipanti: Giovanni Perotti

Descrizione: Il testimone ci racconta una storica salita sul Monviso, in inverno, alla fine del '900, ma anche della sua esperienza di amministratore comunale in un Comune di montagna a vocazione turistica come Crissolo.


Il video che ascolteremo racconta di una scommessa, fatta a inizio Novecento tra il nonno del testimone e alcuni amici, nei giorni tra Natale e Capodanno: se il nonno fosse riuscito a raggiungere la punta del Monviso in quei giorni, gli amici avrebbero dovuto organizzare per lui una grande festa. Siamo a Crissolo, il comune che occupa la testata della Valle Po, e nel cui territorio si trovano le sorgenti di quello che diventerà il fiume principale della Pianura Padana.

Rispetto alle altre parlate dell’alta valle Po, quelle di Oncino e Ostana, quella di Crissolo è forse la “meno speciale”, nel senso che non presenta (o almeno non presenta più nella parlata dell’informatore) i suoni caratteristici delle altre località, come le fricative e le affricate dentali (θ, ð, ts, dz). Quello che può essere forse considerato un tratto conservativo peculiare di Crissolo è il mantenimento del timbro [a] nelle vocali atone finali (Farina, gouida, scoumesa), che in genere in occitano si chiudono in [o] (ma anche in questo caso, bisognerà valutare l’eventuale spinta del Piemontese in questa direzione). Peculiare di Crissolo è anche la forma nouraoutri per il pronome di IV persona (che a Oncino e a Ostana è nouziaouti). Il termine usato per “nonno”, che, si ritrova tanto in altre località occitane (come Valdieri) quanto in paesi della pianura Saluzzese e Cuneese (Corneliano d’Alba, Villafalletto e Cuneo), mentre il termine per “madre”, maire, è qui conservato nella veste occitana, a fronte del mare di Oncino. Quella che invece sembra piuttosto caratteristica della val Po è la forma usata per il verbo “guardare, io guardo”: gara. 

La parlata di Crissolo non è indagata da nessun atlante linguistico, ma la sua toponomastica è stata raccolta in un volume dell’Atlante Toponomastico del Piemonte Montano; inoltre, per le parlate dell’alta valle Po, disponiamo di un ottimo volume di Lotte Zörner, edito nel 2008 da Valados Usitanos, “I dialetti occitani della Valle Po”.