Durata: 1' 38''
Area/luogo: Bobbio Pellice, Valle Pellice
Partecipanti: Roberto Pascal
Descrizione: Intervista a Roberto Pascal gestore del rifugio Barbara Lowrie in alta Valle Pellice
Roberto Pascal ci parla della sua attività di gestione del rifugio Barbara Lowrie, situato in alta Val Pellice, a 1753 metri di quota, adagiato in cima alla Comba dei Carbonieri, solco vallivo secondario che si snoda al confine tra Bobbio e Villar Pellice.
La sua parlata è quella di Villar, molto simile a quella di Bobbio Pellice. Insieme a quella di Angrogna, sebbene siano spesso considerate insieme a quelle settentrionali, parte di un sotto gruppo “valdese”, per più di un aspetto si caratterizzano per essere varietà di transizione tra queste (quelle appunto delle valli Germanasca, Chisone e Susa) e quelle centrali (ovvero quelle comprese tra la Val Po e la Valle Stura).
Noteremo l’esito particolare della desinenza della prima e terza plurale, dove -n finale tende a scomparire: nous ‘s dounë ‘ci diamo’, tranne nei monosillabi: nous an fa fa ‘abbiamo fatto fare’.
Per quanto riguarda la morfosintassi, per la resa del plurale non si ricorre a -s, del tutto scomparso nel maschile: li poum ‘le mele’, e soltanto ricostruibile nel femminile, dove in sintagmi come la cose ‘le cose’, l’articolo rimane invariato a seguito della caduta di -s, probabilmente attraverso una fase di allungamento ancora evidente in Val Germanasca.
La serie dei pronomi soggetto clitici è molto ricca, qui in particolare ritorna quello di prima plurale: nous an fa fâ, nonché una forma di valore “neutro” o espletiva: la usata per i verbi impersonali: la pioou ‘piove’, la m’ piai ‘mi piace’, ma anche in costrutti come la s’aribba ‘si arriva’.
A livello lessicale notiamo l’avverbio e congiunzione ma ‘come’, al posto di coum, probabile esito di un c’ma da couma.
Villar Pellice è stato punto di inchiesta dell’Atlante Linguistico ed Etnografico del Piemonte Occidentale negli anni ’80; altre località punti indagati dagli atlanti linguistici sono Bobbio Pellice, per l’Atlas Linguistique de la France nel 1900 e Angrogna, per l’Atlante Linguistico Italiano, nel 1937. Una sintetica descrizione della morfologia delle varietà dell’alta Valle è stata pubblicata nel 2007, con il titolo L’occitano dell’alta Val Pellice. Studio morfologico. Nel 2012 ha visto la luce un dizionario relativo alle parlate di Angrogna intitolato Lou courousét e la furmìa, realizzato da Jean-Louis Sappé
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