italiano

Durata: 5' 57''

Area/luogo: Roure - Valle Chisone

Partecipanti: Franco Bronzat

Descrizione: intervista a Franco Bronzat, poeta occitano della val Chisone e studioso della cultura locale, che rende omaggio a Flavio Ugo Piton in occasione della sua scomparsa.

Il video che vedrete è un ricordo di Ugo Flavio Piton da parte di Franco Bronzat, che parla la varietà di Villaretto di Roure. Nel caso di Roure, primo comune di quella che un tempo era nota come Val Pragelato, ovvero della metà superiore della val Chisone, a monte della confluenza con il Germanasca, è particolarmente importante ricordare anche la frazione: se i villaggi più a valle condividono con la vicina val Germanasca molti tratti, quelle più a monte presentano già forti influenze delle varietà alto chisonesi. 

Un tratto caratteristico della val Pragelato (che si ritrova anche in val Maira) è l’uscita in -c della prima persona, per tutti i tempi dell’indicativo e del condizionale: qui sentiamo sabiouc “sapevo”, aic “ho”, dizariouc “direi”. Ma la caratteristica forse più notevole di questa parlata, che oltre a quelle del gruppo pragelatese condividono anche le parlate dell’alta val Susa, è il fatto che i sostantivi maschili siano marcati al plurale. La norma, in occitano cisalpino, è infatti che i sostantivi maschili siano invariabili: solo l’articolo permette di distinguere tra le forme singolari e quelle plurali. Qui invece sentiamo che alcuni nomi sono marcati al plurale, con l’aggiunta della -s o con un cambio di timbro vocalico: an/ans “anni”, poumiè/poumiers “meli”, viegge/vieggi “volte”, mèbble/mèbbli “attrezzi” caiè/caiés “quaderni” (mentre in altri casi la forma plurale rimane invariata rispetto al singolare: prousiè “peri”, albre “alberi”). Produce un certo effetto sulla prosodia delle frasi il fatto che gli iati in finale di parola tendano a risolversi in dittonghi ascendenti: bouréo (una danza tipica) diventa boureò, culhìo “raccolta” diventa culhò.

Il comune di Roure non può contare sull’inchiesta di un atlante linguistico né su una raccolta toponomastica organica; tuttavia, la parlata di Villaretto è stata raccolta nel dizionario di Ezio Martin, recentemente edito dal nipote, Michele Tron, nel 2020. Il Dizionario raccoglie anche importanti studi sulla morfologia della varietà.