Sabato12 aprile, a seicento anni esatti dalla data in cui nel 1425 ebbe i suoi Statuti, Ostana ha organizzato una giornata di riflessione in cui si è messa allo specchio per guardare le radici in cui riconoscersi e immaginare germogli di futuro per coloro che verranno. La mattina, a Lou Pourtun di frazione Miribrart, un seminario di giuristi, storici e linguisti hanno raccontato di ciò che accadde 600 anni fa e del contesto politico, sociale, economico e culturale in cui tutto ciò accadde.
Al tavolo dei relatori il professor Alessandro Crosetti, già ordinario di Diritto amministrativo all’Università di Torino, ha fornito il quadro giuridico generale all’interno del quale furono concessi gli Statuti; allo storico locale Tiziano Vendemmio il compito di contestualizzare nei territori di riferimento la situazione, con la relazione “Ostana: Domines et homines”. Spingendo la lente ancora più nel dettaglio è toccato all’attenta studiosa ostanense di storia locale Delia Bertorello, riferire della situazione della comunità di Ostana in ordine alle sue tradizioni culturali, alle sue connotazioni geografico ambientali, alla differenziazione agro-silvo-pastorale del territorio, alle sue vie di comunicazione e di irrigazione dei campi e alle diverse attività economiche cui erano addetti i suoi abitanti.
In assenza del relatore è infine stata riassunta la relazione del professor Matteo Rivoira, che con “La lingua degli Statuti di Ostana: qualche appunto” è stato chiamato ad analizzare i riferimenti linguistici occitani che contraddistinguono il testo statutario pur redatto in latino popolare.
Il momento seminariale è stato fermato con un volume “Gli Statuti di Ostana.1425-2025”, che raccoglie tutte le relazioni, con annessa preziosa documentazione storica - ivi compresa la riproduzione a colori delle pagine degli Statuti quattrocenteschi - e una introduzione che racconta gli anni, recenti, in cui Ostana ha reimpostato le sue linee di possibile sviluppo durevole ed ecosostenibile.
Nell’introduzione, si legge che tutto ciò è stato possibile in quanto ha seguito linee di indirizzo precise: «... ci siamo ispirati a principi etici e valori morali, a visioni del mondo che vorremmo fossero condivisi. E in questo percorso abbiamo individuato persone che per la loro storia personale e pubblica ci sono state di ispirazione. Le abbiamo idealmente volute partecipi della nostra comunità e per questo le abbiamo nominate Cittadini onorari».
Alla lista che già comprendeva don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, una vita a sostegno degli ultimi e dei disagiati; Antonia Arslan, scrittrice di origini armene, testimone del genocidio e attivista per la causa del suo popolo; Annibale Salsa, antropologo alpino, past president del Club Alpino Italiano, studioso e militante della causa montana come il compianto Lido Riba, già consigliere comunale, una vita al fianco dei montanari dal Consiglio Regionale alla Presidenza dell’Uncem piemontese, si sono aggiunti, nell’occasione, Gian Carlo Caselli per la costante azione contro il terrorismo e contro le mafie; Raffaele Guariniello per l’ostinato impegno a tutela dei lavoratori; Gustavo Zagrebelsky per il lucido impegno a difesa dei principi e dei valori della Costituzione e dei diritti dei cittadini contro le diseguaglianze; Giovanni Quaglia per l’inteso lavoro a favore delle comunità locali delle vallate alpine e alto-collinari; Ines Cavalcanti, storica animatrice del movimento occitano, direttrice del “Premio Ostana. Scritture in lingua madre”; Antonio De Rossi, ordinario di Progettazione architettonica al Politecnico di Torino, uno dei motori della valorizzazione dell’architettura e dell’urbanistica di Ostana; Valter Giuliano, consigliere comunale, promotore del Premio Ostana, della Scuola di politica, dell’Ecomuseo. Come da consuetudine gli attestati con le motivazioni dell’attribuzione della cittadinanza onoraria sono stati redatti anche in lingua occitana mentre per motto è stata scelta la frase “La fè sens òbra mòrta es”.
Ai nuovi cittadini onorari è stato dedicato il pomeriggio, presso la rinnovata sala del Consiglio Comunale, introdotto dalla sezione in cui Serena Giraudo, della Giunta comunale, e Dario Martina, imprenditore-innovatore da tempo a fianco del Comune nei progetti del settore agroalimentare, hanno raccontato Ostana seicento anni dopo gli Statuti, la sua realtà, le sue visioni, i suoi sogni.
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