Prima dell’800, l’insegnamento in Alta Valle di Susa era già una professione o meglio una specialità molto diffusa, tanto che i maestri locali andavano ad insegnare il francese in Francia. All’età di 16 anni con la patenta di idoneità (sotto la tutela di un maestro patentato) potevano già ricevere l’incarico. Clelia Baccon, nata nel 1929, alternando lo studio al lavoro nei campi, nel 1948 è riuscita a conseguire il diploma di abilitazione magistrale a Torino. Grazie a questo attestato, ha potuto esercitare la professione di maestra elementare per più di 42 anni nelle pluriclassi di montagna, anche a Salbertrand.
Mentre insegnava con amore e dedizione per i suoi alunni, ha maturato un’altra grande passione, quella per la vita e la sua gente del suo paese. Instancabile ricercatrice di storia, come della parlata occitano-alpino di Salbertrand, ha scoperto le caratteristiche ambientali dell’Alta Valle di Susa, raccontando i momenti più significativi di questa comunità. Legata alle tradizioni della sua gente e alla sua lingua materna, la maestra Clelia Baccon s’impegnava in ricerche storiche sul proprio paese, consultando regolarmente gli archivi comunali di Salbertrand, per il quale ha scritto numerosi saggi e pubblicato libri e romanzi in italiano spesso legati alle tradizioni e alla storia locale; ha tenuto lezioni sulla parlata locale e si è dedicata allo studio delle caratteristiche e della morfologia della variante occitana salbertrandese. Si deve a lei e a gran parte delle sue opere la riscoperta e la valorizzazione della lingua occitana in Alta Valle di Susa. Ha pubblicato:
A l’umbrӓ du cluchī , il primo importante dizionario delle parlate dell’Alta Valle- 1987
El Tintinponi poesie in occitano - 1992,
Salbertrand storia di una comunità alpina e della sua valle - 1999
Emigrasiun a Salbeltrӓn e din lӓ Valéӓ dl’Àutӓ Duiȓӓ, con Virgilio Faure
I cieli di Lisa – 2002
Prontuario morfologico della parlata occitano alpina di Salbertrand 2003
Domani tocca a noi - 2007
Su e giù per la Val di Susa e lassù oltre il Colle – 2012
Inoltre, la Baccon provvide ad un nuovo riordino dell’Archivio comunale dal 1296 al 1960, scriveva poesie dove descriveva la bellezza del paesaggio, della vita di una comunità contadina in lingua italiana e nella sua parlata materna e partecipava a numerosi concorsi letterari vincendo diversi premi.
Nella produzione in lingua occitana non mancavano neppure le canzoni:
Jeṣǜ Bambin (Gesù Bambino) la cui melodia s’ispira al dondolio della culla,
Salbeltran, mun paī (Salbertrand, paese mio) composta su motivo popolare
Sen Jan (San Giovanni) dedicata al Santo patrono San Giovanni Battista,
A Notradammä (A Nostra Signora) composta in occasione della festa dell’Annunciazione
Cuntà grän, cuntà!(Racconta nonno, racconta!) nella quale l’autrice riprende e rielabora una favola locale
Isì din lӓ Glèiṣӓ(Qui nella Chiesa) armonizzata dal maestro Pietro Mussino e incisa dal Coro Ange Gardien.
“Dove non c’è coscienza del ieri non ci sarà un domani”, era il motto della maestra Baccon, attingendo sempre alla saggezza degli antenati, e grazie ad una preziosa collaborazione con il comune, le scuole, l’Ente Parco, l’Ecomuseo Colombano… per la valorizzazione dell’Occitano Alpino, vedeva attraverso questi messaggi un incoraggiamento per i giovani nella conquista del proprio futuro. Il suo proficuo lavoro è stato protagonista di una bella valorizzazione delle tradizioni del comune di Salbertrand, contribuendo ad arricchire le caratteristiche del territorio e le pagine di storia locale come nessun’altro era ancora riuscito a farlo. Ha praticamente lavorato e mantenuto grande interesse per la valorizzazione del territorio, lasciandoci il 18 gennaio 2024 all’età di 95 anni.
commenta