Il territorio occitano dello stato italiano non può al momento contare su una formazione scolastica continuativa come invece accade nell’Occitania francese, con percorsi di bilinguismo che partono dalla materna e che proseguono fino all’università. Il sistema delle Calandretas copre abbastanza tutto il territorio occitanofono del sud della Francia con una didattica coordinata e coerente; gli insegnanti sono formati per lavorare con i bambini e i ragazzi nella variante linguistica del territorio.
Questo purtroppo in Italia non accade.
Benché la lingua sia riconosciuta dalla costituzione, siamo ancora molto lontani da poter dare un servizio formativo coerente e coordinato nelle aree di minoranza linguistica.
Ad eccezione delle regioni a statuto speciale, le altre regioni hanno dei grossi limiti nel poter applicare la legge di tutela nelle scuole, un po’ a causa dei problemi insiti del sistema scolastico italiano, un po’ per i limiti stessi della legge sulle minoranze.
Ecco allora che a macchia di leopardo assistiamo a tante iniziative diversificate nelle scuole e per la maggioranza, realizzate a titolo gratuito da tanti volenterosi che hanno la convinzione che per poter tutelare la lingua si debba partire proprio dal lavoro con le scuole.
Anni fa Chambra d’òc ha tentato di introdurre un coordinamento nelle diverse realtà del territorio che si occupano di formazione linguistica in ambito scolastico ma purtroppo, nonostante la buona volontà, a poco a poco ognuno ha ricominciato a lavorare in autonomia.
Nonostante resti la convinzione che l’argomento lingue minoritarie nella scuola italiana sia un tema ancora tutto da costruire, l’associazione Chambra d’òc è attiva anch’essa a dare il proprio contributo. A questo proposito dal mese di ottobre ogni settimana gli sportellisti dell’occitano e della lingua francese, nelle persone di Luca Martin Poetto e Agnès Dijaux, portano avanti attività di promozione linguistica e territoriale nelle scuole dell’alta val Dora, a titolo gratuito e come attività extra sportello linguistico.
Gli interventi sono stati fatti e saranno portati avanti nelle scuole di Sestriere, Cesana, Claviere, Bardonecchia, Oulx, Sauze d’Oulx, Salbertrand.
Qui i bambini stanno sperimentando un approccio ludico-didattico alle lingue, alla cultura materiale e immateriale e alla storia del loro territorio attraverso passeggiate alla scoperta delle vicende delle borgate, giochi, storie, musiche e canti in occitano e francese.
L’obbiettivo utopistico resta quello di creare parlanti attivi e alfabetizzati.
Tuttavia “si fa fuoco con la legna che si possiede”: se avremo sensibilizzato i giovani anche solo in modo che possano accennare una filastrocca in lingua o saltellare dicendo “guarda mamma sto ballando la curenta” sarà comunque una piccola vittoria.
Per citare F. Mistral: “uno pèiro de mai au clapìe”.
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