Quello del 26 e 27 ottobre è stato un fine settimane importantissimo per il “Premio Ostana. Premio Scrittura in lingua madre”. Infatti in quei giorni, come ogni anno, si è tenuto a Carhaix, il “35 Gouel al levriù e Breizh”, il festival del libro Bretone e quest’anno ha visto una grande novità per il Premio Ostana, infatti Ines Cavalcanti, direttrice artistica del premio, è stata invita per presentare le attività collegate al Premio.
Carhaix è cittadina viva e frizzante vicino a Finistere: in ogni stagione, si svolgono eventi legati alla lingua e alle tradizioni bretoni che attraggono e coinvolgono sia la popolazione locale sia visitatori da tutt’Europa.
Dal 1989 Carhaix-Plouguer accoglie ogni ultimo fine settimana di ottobre il festival del libro Bretone, organizzato dal centro culturale locale: è il momento in cui si ha la possibilità di incontrare numerosi autori che scrivono esclusivamente in bretone, ma si possono anche conoscere traduttori, specializzati nel trasporre, in bretone i grandi best seller del mondo, e infine editori di ogni genere, in particolare per l’infanzia. Carhaix è una vera vetrina, è l’opportunità di dimostrare che esistono libri in lingua bretone e da quest’anno è anche l’opportunità di dimostrare che esistono libri e tante attività anche nelle altre lingue di minoranza, grazie alla filosofia sulla quale si basa questo festival: per far venire voglia di conoscere le lingue di minoranza, devi dire che esistono e quello che fanno, devi mostrare che ci sono autori, traduttori, musicisti, attori, attività e spettacoli: è necessario farlo sapere, comunicarlo al tutto il mondo.
Nel corso di queste due giornate, il Festival del Libro ha proposto numerose attività e incontri, a partire dal premio Carhaix City Novel Prize, con quattro romanzi in corsa, ma sono stati anche premiati autori per il “danevellù ti-kêr Karaez” (racconto in bretone) e il Langleiz (opera in lingua bretone). Non si contano poi le presentazioni di libri, dibattiti, spettacoli e persino la proiezione di film. Quindi l’essere invitati a questo salone per la “Chambra d’Óc” è stato un modo non solo per farsi conoscere, ma anche per conoscere persone che dedicano la propria vita e la propria attività alla cura e alla diffusione della propria lingua madre.
Tuttavia, ciò che ha reso ancora più speciale questo evento così lontano è stato che domenica 27 ottobre il “Premio Ostana è stato ufficialmente presentato con una conferenza stampa pomeridiana tutta dedicata al Premio e alla sua attività. Infatti per mostrare come opera il Premio, insieme a Ines Cavalcanti, è stato invitato anche uno dei premiati di quest’anno Jayde Will, scrittore e traduttore dalla lingua Letgalla, che ha portato la sua testimonianza viva circa ciò che avviene nei giorni del Premio.
Si è trattato di un momento veramente importante e fondamentale nella storia del Premio Ostana, perché, come ha sottolineato Ines stessa in una breve intervista, questo invito ha rappresentato la prima volta in cui il Premio è stato ufficialmente invitato a partecipare ad una conferenza stampa, alla presenza anche di un premiato: è un grande risultato, perché, se da un lato, è vero che “Chambra d’Óc”, per quanto concerne il “Premio Cinema”, collabora già da molto tempo con il sardo “Babel Film Festival” (il primo concorso cinematografico internazionale destinato alle produzioni cinematografiche che raccontano le minoranze), dall’altro lato l’aver creato un legame, una rete con questo salone del libro, quindi con una grande minoranza, come è quella bretone, è stato un grande onore, oltre che un evento importante, nell’ottica di un più ampio discorso che vede tutte le lingue di minoranze impegnate.
Infatti tutte le lingue di minoranza del mondo corrono il grave pericolo di sparire, tutte le lingue: è necessario che tutte insieme, creando rete e collaborando tra loro, insieme, si adoperino per cambiare la mentalità collettiva, sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale, tutte congiuntamente. Per poter vedere il cambiamento nella considerazione delle lingue di minoranza è necessario unirsi, lavorare insieme, collaborare e cooperare, perché da soli, ognuno per la propria minoranza, non si ottiene nulla, non si va da nessuna parte. Per cambiare la mentalità collettiva è necessario che tutte le minoranze e tutti coloro che combattono per la salvezza della propria minoranza, si uniscano, concentrino coralmente i propri sforzi per crescere nuove generazioni attaccate al proprio territorio, legate indissolubilmente alla propria lingua.
Questa è la filosofia sulla quale si basa il “Premio Ostana. Premio Scrittura in lingua madre”, questo è il messaggio portato da Ines Cavalcanti e Jayde Will al salone bretone, questo è anche il “bottino”, portato a casa dopo questi due giorni intensi di conoscenze e scambi: un forte legame, un consolidamento della rete di lavoro con la minoranza bretone.
Questi due giorni hanno portato a stringere le maglie della rete tra minoranze, a creare un gradino in più verso l’impegnativo proposito di unione tra le minoranze. Un altro piccolo, grande passo è stato fatto e chissà che tra le tante persone molto interessanti incontrate non si nasconda qualche premiato di qualche prossima edizione?
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