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Edizione 2010

Ostana: Il Premio “Scritture in lingua madre Escrituras en lenga maire”

di Valter Giuliano

Ostana: Il Premio “Scritture in lingua madre Escrituras en lenga maire”
Dal 1999, in attuazione all’art 5 della Costituzione - frutto delle riflessioni e delle proposte del gruppo di intellettuali e politici provenienti dalle vallate alpine di Piemonte e Valle d’Aosta che siglarono nel 1943 la “Carta di Chivasso”- la Repubblica italiana dispone di una apposita legge che tutela e valorizza le minoranze linguistiche della penisola.
Nel territorio regionale la legge tutela francese, francoprovenzale, occitano e walser.
Per quanto riguarda il Piemonte, la nostra Regione vanta, tra le prime, una particolare attenzione alla tutela e alla valorizzazione del proprio originale patrimonio linguistico, che sostiene legislativamente in modalità e forme diverse.
Sia la legge nazionale 492/1999 che le normative regionali vanno però ben al di là delle nostre realtà, investendo tematiche oggi più che mai di stringente attualità.
Ciò che emerge, di fronte alle sfide della globalizzazione e al rischio che si risponda ad esse con la miopia di chiusure localistiche, è la necessità di mettere a punto programmi e progetti che favoriscano il dialogo tra le diversità culturali presenti sul pianeta.
Proprio in questa direzione l’Unesco (istituzione culturale dell’Onu), ha attribuito valore strategico alla diversità culturale, interpretata come elemento essenziale su cui avviare la costruzione di un futuro basato sulla curiosità, la conoscenza, il dialogo interculturale, quali uniche chiavi di accesso a un futuro di pace per il nostro pianeta.
Le Convenzioni Unesco sul patrimonio immateriale e sulla diversità culturale, declinate l’indomani della tragedia epocale delle Torri Gemelle, vanno proprio in questa direzione.
La diversità linguistica assurge oggi a emblema di questo progetto di reciprocità in cui pur affermando con forza le radici valoriali di ogni espressione orale arcaica - cui la lingua ancestrale non solo appartiene di diritto, ma ne rappresenta il riferimento essenziale - le si mette a disposizione per condividerle con altre cui si riconosce analoga importanza, senza gerarchia alcuna.
Per questo è necessario un impegno particolare a sostegno delle lingue madri del territorio.
Uno sforzo progettuale e culturale che si situa non solo nell’ambito del giusto orgoglio per una recuperata identità territoriale, ma soprattutto nella dimensione consona a favorire e facilitare il dialogo interculturale come chiave di un futuro di rispetto, di solidarietà e di condivisione del comune destino che attende l’umanità.
La sicurezza che solo la consapevolezza delle proprie radici può assicurare è l’unica garanzia per la sfida epocale che ci sta davanti e che richiede l’impegno di ogni persona di buona volontà nella costruzione di una società in armonia con se stessa e con il suo habitat, unico e fragile.
Pensando a queste prospettive di impegno e di lavoro responsabile per il futuro di tutti noi, nel novembre del 2008 abbiamo voluto far nascere il Premio Civiltà delle minoranze, affidato alla consolidata organizzazione e gestione culturale del Premio Grinzane Cavour.


Ostana: Il Premio “Scritture in lingua madre Escrituras en lenga maire”

di Valter Giuliano

Ostana: Il Premio “Scritture in lingua madre Escrituras en lenga maire”
Dal 1999, in attuazione all’art 5 della Costituzione - frutto delle riflessioni e delle proposte del gruppo di intellettuali e politici provenienti dalle vallate alpine di Piemonte e Valle d’Aosta che siglarono nel 1943 la “Carta di Chivasso”- la Repubblica italiana dispone di una apposita legge che tutela e valorizza le minoranze linguistiche della penisola.
Nel territorio regionale la legge tutela francese, francoprovenzale, occitano e walser.
Per quanto riguarda il Piemonte, la nostra Regione vanta, tra le prime, una particolare attenzione alla tutela e alla valorizzazione del proprio originale patrimonio linguistico, che sostiene legislativamente in modalità e forme diverse.
Sia la legge nazionale 492/1999 che le normative regionali vanno però ben al di là delle nostre realtà, investendo tematiche oggi più che mai di stringente attualità.
Ciò che emerge, di fronte alle sfide della globalizzazione e al rischio che si risponda ad esse con la miopia di chiusure localistiche, è la necessità di mettere a punto programmi e progetti che favoriscano il dialogo tra le diversità culturali presenti sul pianeta.
Proprio in questa direzione l’Unesco (istituzione culturale dell’Onu), ha attribuito valore strategico alla diversità culturale, interpretata come elemento essenziale su cui avviare la costruzione di un futuro basato sulla curiosità, la conoscenza, il dialogo interculturale, quali uniche chiavi di accesso a un futuro di pace per il nostro pianeta.
Le Convenzioni Unesco sul patrimonio immateriale e sulla diversità culturale, declinate l’indomani della tragedia epocale delle Torri Gemelle, vanno proprio in questa direzione.
La diversità linguistica assurge oggi a emblema di questo progetto di reciprocità in cui pur affermando con forza le radici valoriali di ogni espressione orale arcaica - cui la lingua ancestrale non solo appartiene di diritto, ma ne rappresenta il riferimento essenziale - le si mette a disposizione per condividerle con altre cui si riconosce analoga importanza, senza gerarchia alcuna.
Per questo è necessario un impegno particolare a sostegno delle lingue madri del territorio.
Uno sforzo progettuale e culturale che si situa non solo nell’ambito del giusto orgoglio per una recuperata identità territoriale, ma soprattutto nella dimensione consona a favorire e facilitare il dialogo interculturale come chiave di un futuro di rispetto, di solidarietà e di condivisione del comune destino che attende l’umanità.
La sicurezza che solo la consapevolezza delle proprie radici può assicurare è l’unica garanzia per la sfida epocale che ci sta davanti e che richiede l’impegno di ogni persona di buona volontà nella costruzione di una società in armonia con se stessa e con il suo habitat, unico e fragile.
Pensando a queste prospettive di impegno e di lavoro responsabile per il futuro di tutti noi, nel novembre del 2008 abbiamo voluto far nascere il Premio Civiltà delle minoranze, affidato alla consolidata organizzazione e gestione culturale del Premio Grinzane Cavour.