Il progetto di Lingue minoritarie prevede delle attività rivolte all’approfondimento della cultura locale, affiancata da testimonianze dirette di famiglie “patoisants”.

Noi alunni possediamo una competenza passiva del francoprovenzale e ci piacerebbe impararlo meglio. Inoltre desideriamo conoscere meglio l’ambiente in cui viviamo da un punto di vista geografico-storico e culturale, con riferimento al patrimonio linguistico e alle tradizioni.

Anche il comune di Meana, che appartiene alla Comunità Montana Alta Valle di Susa, ha deliberato la tutela del francoprovenzale.

Quest’anno la nostra ricerca è intitolata “Gli alberi e il bosco” e abbiamo intervistato soprattutto i nonni e i nostri conoscenti, mentre in altre occasioni sono state d’aiuto le nonne o le signore come per la ricerca “A scuola si cucina” e siamo loro molto grati.

MEANA-MIANA

Meana è un paese dell’Alta Valle di Susa, posto sulla destra orografica della valle attraversata dalla Dora Riparia, a circa 50 Km da Torino. Meana è composta da 21 borgate alcune scomparse. È a circa 600 metri tra le Alpi Cozie. È collegata attraverso il Colle delle Finestre con la valle Sangone.

L’antica “Mediana” era un paese di transito di mercanti che lo attraversavano per i loro traffici che si svolgevano tra i passi transalpini della Savoia e delle Alte Alpi e il Mediterraneo. Meana è attraversata dalla linea ferroviaria che collega Torino con il Traforo del Frejus, ed è sempre stata meta di numerosi turisti, e uno illustre fu il filosofo Benedetto Croce.

LE BORGATE DI MEANA

  • Chën dou quaro

  • Crée boulei

  • Ecor

  • Soefii

  • Doerëntës

  • Bouchassës

  • Grènja

  • Traverses

  • Bourjàà

  • Chantalòo

  • Plën Baral

  • Basa Miana

  • Armona

  • Roudët

  • Sartës

  • Grilli

  • Cournalìa

A Meana vi sono alcune frazioni che confinano con il bosco :

Assiere, Bocchiasse, Cordola, Traverse, Suffis, Sarette, Durante , Armona.

Il bosco che circonda il paese è costituito da latifoglie fino a circa 1300 metri e poi da conifere fin verso i 2000 metri.

Tra le latifoglie vi è la prevalenza di castagni che oggi vengono coltivati e producono i “marroni” molto conosciuti ed apprezzati anche fuori dalla valle.

Il sentiero dei Franchi passa tra i boschi di Meana.

Esistono molti boschi comunali oltre a boschi privati. Nei boschi comunali si poteva e si può tagliare la legna dopo aver ottenuto il permesso comunale. Il permesso comunale si ottiene dopo un accordo con l’ente forestale e la quantità di legna da raccogliere viene suddivisa tra tutti coloro che hanno fatto richiesta di legna. Le guardie forestali controllano i “lotti” e vanno nei boschi a “martellare” gli alberi da tagliare. Usano una specie di martelletto con impresso un numero che serve a segnare i tronchi. Indicano con un tratto di vernice “le madrecine” cioè gli alberi da conservare.

Il bosco ceduo è formato da tutte le piante che perdono le foglie. Anche la Chiesa aveva delle proprietà private per abbattere gli alberi sulle proprietà comunali.

A Meana non ci sono mai stati consorzi.

QUARQUE NOUM DI BOC DE MIANA

Dzot le mountanhe:

  • Chantiplanha m. 2849

  • Orsiera m. 2779

  • Pelvo m. 2770

  • Pintas m. 2543

  • Fasoulin m. 1510 (sul monte Fissolino vi è la Statua del Sacro Cuore in bronzo

  • Li quin m. 2000

  • L’Arnéiroun m. 2000

  • Ecruve

  • Planei

  • Trëmplìa

  • Fontana dou rat m. 1300

  • Dzeprioès

  • La Bioulìë

  • Mounfroen

  • Vala

  • Prà Boc

  • Moural

  • Cafounìa

  • Plan Bouvìa

  • Gran Moumbal

L’albero

L’aubre

La plënta

Le foglie

Les feuilles

Le folhoes

I rami

Les branches

Li brénchoes

Il tronco

Le tron

Lou blhoun

Le radici

Les rauns

Le rée

Il ramo

La branche

La brëncha

Il germoglio

Le bourgeon

Lou jét- lou boet

Il fiore

La fleur

La flou

Il bocciolo

Le booton

Lou coucoun

La corteccia

L’ecorce

La crofa

L’ascia

L’hascele

Lou pioulet

Il ramo tagliato

La branche coupée

Lou brënchoun

Dans le bois sous le marronier

Din lou boc jot lou chantinhia

Les chataignes

Le chatinhoes

Les feuilles

Le folhoes

Les bogues

Li aris

LATIFOGLIE : PLËNTËS AVÈ LE FOLHËS

Acero

erable

Plaia

betulla

bouleau

Bibula

Castagno

châtaignier

Chatinhìa

Ciliegio selvatico

Cérisier - mérisier

Cérésìa servano

Faggio

hêtre

Fo

Frassino

frêne

Frëse

Maggiociondolo

Eytise???

Aborn

Nocciolo

noisetier

Doulanhìa

Noce

noyer

Nouìa

Olmo

orme

Orme

Ontano

oulne

Verna- droza

Pioppo

peuplier

Arbërë

Platano

platane

Platana

Quercia

chêne

Rourou

Rovere

rouvre

Rourou

Salici

soule

Venchìa- shozëësorbier

Sorbo

sorbier

Timol

Tiglio

tilleul

Tilh

Leccio

Chêne vert

Rourou

acacia

acacia

gazìa

LE CONIFERE- LI PIN

Pino montano

arolle

Pin d’mountanha

pino

pin

Pin

Abete bianco

sapin

Blou

Abete rosso

épicéa

Sap ros

larice

meleze

Malèzo

Pino cembro

Pin cembrot

Chirmolo

tasso

il

Dil

La pigna

La coca

Gli aghi di conifere caduti a terra

La ghèrna

GLI ARBUSTI E IL SOTTOBOSCO – LES BUISSONS ET LE SOUS- BOIS

ginepro

genéirier

Gineiiro

lampone

framboisier

Ampioes

rovo

rouce

Rounza

Rosa canina

églantìer

Gratacu

agrifoglio

hou

Malagren

biancospino

Aubepine

mirtilli

myrtilles

Ambrunoes

edera

lierre

Aréina

bosso

buis

Boso

fragole

fraises

Froles

ribes

groseilles

Rezinoët

Ribes nero

cassis

Rezinoët neir

funghi

champignons

Boulei

FIORI- LES FLEURS

primule

primévère

Primavera

viole

violette

Violetta

mughetti

muguet

Marguët

Ranuncoli – botton d’oro

Butau d’or

Peíroulët

genzianelle

gentianelle

Garo dë coucouc

bucaneve

Perche-neige

Bucaneve

anemoni

anémone

Chardoussë

margherite

marguerite

Margherita

Miosotiti (non ti scordar di me)

Mysotis (ne m’oubliez-pas)

Non ti scordar di me

garofanino

oeillet

Garoflo

narciso

narcisse

pentecouta

rododendri

rhododendrou

Brousèi

margheritina

paquuerette

Margheritina

Stella alpina

Étoile des alpes- edelweiss

Etéila alpina

iperico

millepertius

Carcaram

ANIMALI DEL BOSCO- LES ANIMAUX DU BOIS- LE BÉCIOES DOU BOC

lepre

lièvre

Liëvra

capriolo

chevreuil

Caprioel

cervo

cerf

Cers

lupo

loup

Lou

scoiattolo

ecureuil

Eichiròt

faina

fouine

Féina

martora

martre

Martoura

ghiro

loir

Grilh

topo

Rat-souris

Rat

riccio

flérisson

Grisou

tasso

blaireau

Teissoun

marmotta

marmotte

Marmota

camoscio

chamois

Chamors

vipera

vipère

Vispera

ramarro

Lezard vert

Lezar

Lucertola

lezard

Ramuza

cinghiale

sanglier

Chinguial

verme

ver

Ver

biscia

serpent

Serpas

volpe

renard

Renoot

donnola

belette

Mountéla

talpa

toupe

Derboun

fringuello

pinson

Ouinsoun

merlo

merle

Merlou

passero

moineau

Paserot

corvo

corbeau

Courbas

falco

faucon

Farquët

poiana

buse

Pouiana

aquila

aigle

Egla

gufo

hibou

Janaval

civetta

chouette

Sivëtà

picchio

pic

Piquerèl

pettirosso

Rouge gerge

Pitouross- quàrose

allodola

alouette

Alou

ghiandaia

geai

jacou

cuculo

coucou

Coucouc

pernice

perdrix

Pernis

crocere

Bec croisé

Bec crouasé

fagiano

faisan

Fasoen

pipistrello

Chauve souris

Ratavouloira

farfalla

papillon

Parpaioun

formica

fourmie

Fourmià

mosca

mouche

Moucha

tafano

Zaon

Zaven

ape

abeille

Avilhé

vespa

guèpe

Guepa

zanzara

moustique

Zanzara

ragno

airaignée

Ranhà

calabrone

fréeon

Bezantine

moscerino

moucheron

Mousquin

coccinella

cocinelle

Boia ‘d fën

Mantide religiosa

moute

Sinhorë dou blàa

cetonia

cetonie

Virabouze

maggiolino

flanneton

Coucouara

cimice

rounaise

Put

grillo

grillon

Moerilhot

pulce

puce

Puza

pidocchio

pou

Pielh- parpoulhin (uccelli)

zecca

tique

Dzeque- barbouzin (pecore)

scorpione

scorpion

Ecourpioun

millepiedi

millepatte

Millepìa

cavalletta

sauterelle

Licrito

bruco

chenille

Bouiron

lucciola

Ver luisant

Boia ….

Grillo talpa

Toupe grillon

Ratapraienche

trota

truite

Truita

rana

grenouille

Rana

rospo

crapaud

Crapòt

chiocciola

escorget

Limasa

lumaca

limacon

Limasola

salamandra

salamandra

Poerìana

Orecchie

Orioes

naso

Nas

testa

Cabosa

pelo

Pèl

coda

Què

zampe

plotoes

occhi

Oelh

becco

Bec

piume

Plumoes

unghie

Ungloun

ALBERI DA FRUTTO VICINI AL BOSCO – PLËNTË DA FRITA

albicocco

L’abricot

Albicoc

caco

Le kaki

Caco

castagno

Le châtaignier

Chatinhia

fico

Le figuirier

Fia

kiwi

Le kiwi

Quivi

mandorlo

L’amandier

Mandoulia

melo

Le poummier

Poumia

melocotogno

Le cogiassier

Prus coudalh

melograno

Le grenadier

Poumia ën grano

nespolo

Le neflier

Poucho

nocciolo

Le noisetier

Doulouhìa

noce

Le noyer

Nouija

pero

Le poiriei

Prusìa

pesco

Le pêcher

Persìa

prugno

Le prugnier

Darmurinìa??????

ulivo

L’olivièr

Armeliva

vite

La vis

Vis

UN ALBERO SCOMPARSO A MEANA

Un albero scomparso a Meana che veniva coltivato nei secoli scorsi a Meana è il Gelso. Il Gelso, fuori dal bosco, veniva coltivato per allevare i bachi che producevano la seta. La seta non veniva prodotta in val di Susa, ma in bozzoli venivano i bachi portati in altre località italiane come la Lombardia dove venivano trattati per produrre il prezioso filo.

Rebecca

DAL BOSCO I SUOI PRODOTTI

Le flou dou tilh, violëtta servoun pè le tizanoës

I fiori del tiglio, viola servono per tisane

Le ambrunoes, ampioes per marmladoes avè li rezinoët

I mirtilli i lamponi servono per marmellate come il ribes

Li boulei au brëse o dzòt l’olho

I funghi vengono conservati sotto aceto o sott’olio

Il legno degli alberi veniva utilizzato per riscaldamento, per costruire mobili e parti della casa ; attrezzi per l’agricoltura e giocattoli

Lou boc d’le plëintoes ou seevot per eichoudèse, per fare le merou e fare demourët e de moblo per travalhé la tèra

Le foglie fresche di frassino,salice, betulle e arbusti venivano date come cibo alle capre e ai conigli

Le folhoes e li bouchoèt de frese, shoreës, biouloes, oes donnavoun a minjé a le chëvroes e a li lapin

Le foglie secche delle latifoglie venivano utilizzate nelle stalle come lettiera per il bestiame

Le folhoes sechoés de chatinhía è nomìa ??? serviou a ampalhé le vachoes

Lou nomìa è chatinhìa servat per fare portoes e moubilia

Lou frése e lou fou e le bropoes serviou per fare de menjou

Ovi lou zilh se fesioeu li demourët per li menâa

I castagni, che crescono fino a 800-900 metri forniscono delle ottime castagne. Queste vengono utilizzate cotte come marmellate, o bollite o arrostite, come marron glacée o per altri usi in cucina, per esempio farcire il tacchino arrosto. Vengono anche essiccate e poi verranno utilizzate anche nelle minestre, nelle torte o per il castagnaccio. La maggior parte viene venduta. Si danno anche ai maiali per l’ingrasso

Le chatinhoes boelhioès, routié, an marmlade per dous, menetroès e din lou pitou farri per vëndrë, per angrasé li puerc

Le noci fornivano un grasso vegetale, l’olio di noce. Quest’olio sostituiva l’olio d’oliva e forniva un ottimo combustibile per l’illuminazione. L’illuminazione veniva prodotta anche con candele fatte con grasso di pecora (il sego)

Le nouëzoes moda olho o post de l’olho d’oliva e per anluminé

ATTREZZI PER I LAVORI NEI BOSCHI - MOBLO PER LI TRAVALH DIN LI BOC

Lou fausët

Lou pioulët

Lou resòt

La resa

L’ètroumpour

Lou pie

Lou ratel

Lou voulou

La cou

Lou couvìa

Lou dalh

Defrüchia

ALCUNI MESTIERI DEL BOSCO

Taglialegna

Bousqueran

Contadino

Qui travalhe la tèra

Carbonaio

Chërbonìa

Cacciatore

Casadou

Pastore

Berjìa

Guardia forestale

Gardaboc

LA CARBONAIA- LA CHËRBOUNIERA

Il carbonaio va nel bosco a tagliare la legna

Lou chërbounìa va din lou boc a talhé de boc

Porta la legna nel luogo prescelto e comincia a preparare il camino

Ou porte lou boc dounque l’at prountà per far la chërbouniera e ancamine lou fournal

Appoggia i tronchetti intorno al camino

Ou l’apojet li bilhiounot e li toc ‘d boc antourn lou fournal

Dopo aver costruito la carbonaia la ricopre di foglie secche

Apré avée fat la chërbouniera la quoervit avei le folhoes sechoes

Ricopre tutto con la terra e fa i buchi di sfiato

Apré ou quoervit tot avei la tera e fat de pertus qui puise reflé

Da il fuoco all’interno del camino

Ou doune fuva din lou fournal

Dorme poco per sorvegliare il fuoco e la moglie gli porta il cibo

Ou douoert poc iqué per bequé lou fuva. La fumèla i porte da minjè ique de larìe

Al termine separa la cenere dal carbone

A landarie ou gave la sindre dou charboun

Il carbone di legna veniva in parte venduto alle farmacie a scopo medicinale serviva anche a cuocere i cibi e per essere utilizzato nei ferri da stiro o negli scaldini

Lou charboun de boc vien vendu da li spésiari per far de meisinòes, sevita querce la minjé e per li fèr da eitire e din le eichouda- lièt d’aràm

LEGGENDE- LE QUINTE

La leggenda del ponte delle streghe

Vicino alla borgata Rodetti c’è un ponte chiamato ponte delle streghe, al di là del quale si trovava una vecchia casa di pietra. Qui viveva una donna con degli strani poteri e la gente non voleva passare di li perché temeva che uscisse la corsiera.

s. Egidio Bianco Prevot nonno di Celeste

La quinta dou poun d’le masquoes

Darìa de la bourjà di Roudoèt è de lai dou poun se trouve ina vielha meizoun an piera. I quë vivat ina fumèla na masqua. Le gën voulhian pa passé d’inquë pirquen l’avën pour que sourtise la soursiéra. Se fason lou senh de la cré devën de passé lou poun

Il topo fulminato

A giugno, il mese della transumanza, si andava in montagna con le mucche. Prima passavano i carri con le vettovaglie che trasportavano anche le galline e i gatti. Una volta un carro giunse a Pianbover. Il gatto che c’era sopra vide un topo e lo rincorse. Giunti su una roccia, a metà montagna, improvvisamente il topo venne colpito da un fulmine. Ancora oggi si vede una macchia bianca a forma di topo sulla roccia. Questa è la leggenda di “lou rat di Cruva” della Sig.ra Enrico margherita nonna di Carlotta

Lou rat è l’archalum

A junh s’alavët an mountanha avéi le vachoes. Devan pasavoun li cartoun avè lou minjé e pourtavoun le jalinoès è li chat e tot senque servit an mountanha. In col, in cartoun arivà a Plan Bouvìa. Lou chat, qua ierët dzura lou cartoun, i a vit in rat e iat bouraië apré. Arivâ sut ina grosa rocha, a meza mountanha, tot a n’in col, lou rat ità chapà di n’archalum. Inqué se vèt na macha s’la rocha que sëmilhet a in rat.

Lou roc bloi

C’era una volta un pastorello che stava pascolando le mucche sopra Pian Bovero- Pian Boué.

Ad un tratto, si sentì un rumore: era un grosso masso che, staccatosi dalla roccia, stava per scacciarlo. Per miracolo, però, apparve la Madonnina che, mettendo le mani e il ginocchio in avanti, fermò il masso. Ancora oggi si possono vedere le impronte miracolose. Leggenda raccontata dalla Sig.ra Enrico Margherita nonna di Carlotta.

Il masso blu

A jërët in col in chit berje qu larjavët le vachoes dzure plan Bouvïe. Tot a n’in col l’a sentu in rmour: a iërët in grò pras qu ierë deitaquase da la rocha e iërët ancamin per einhaquèlo.

Per miracoli at vënu la Madona. La Madona ia bitâ le moen devan lou pras e lo jenolh e ia fermalo. Quò inquèi as pou vèire dounquë la Madona ia bitâ le moen e lo jenolh per fermé lou pràs.

PROVERBI

Se l’orso fa seccare la sua paglia l’inverno ricomincia (1 febbraio). Dura 40 giorni e una settimana.

Se l’ors fa sëché sa palha l’inver ou durë quarantë jour é ina semàna.

A san Giorgio, il verde in punta al bosco (23 aprile)

A San Jors lou vërt an pouinta di boc (23 avril)

Per San Rocco (16 agosto), la rondine fa il suo fagotto.

A san Roc l’arioundèla fët soun fagot (16 aout)

A san Giacomo (25 luglio) un fico per miracolo

A San Jacou ina fioe per miracol (25 lulh)

A San Michele (29 settembre) il pettirosso è sul roveto

A San Miquel lou qua rosso u l’èt su lou rounzìa (29 stember)

A San Tommaso (29 dicembre) mele cotte e pane abbrustolito, l’inverno è cominciato

A san Toumâ poumës queitoes e pan brusatâ: l’inver out arivâ (29 dezember)