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Nòvas n.236 Genoier 2024

Un percorso nuovo per la montagna - Il Presidente Mattarella incontra una delegazione UNCEM

Ën neu përcoueurs për la mountanhi - Lou President Mattarella ou euncoutrët ‘na delegasioun UNCEM

Introduzione di Teresa Geninatti. Articolo Presidente Uncem: Marco Bussone

italiano

In occasione della ricorrenza degli 80 anni della Carta di Chivasso e per i 70 anni dell’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 4 dicembre 2023 ha ricevuto al Quirinale una rappresentanza dell'UNCEM, guidata dal Presidente Marco Bussone.

Il Presidente Mattarella ha voluto riflettere insieme all’UNCEM sui passi compiuti e su quelli da compiere, per ribadire “nuova fedeltà alla Carta di Chivasso” e ai suoi principi, poiché “la montagna non è solo l’evidente spazio di raccolta di beni del Paese, ma, con i suoi 3.850 Comuni, rappresenta un decisivo patrimonio di vita civica”.

Le parole del Presidente della Repubblica, in questo incontro, hanno costituito un punto di riferimento: infatti il Presidente ha incentrato il suo intervento sulla Costituzione, ricordando come l’articolo 44 sia nato grazie ad un emendamento di Gortani, il quale, rivolgendosi all’Italia in rinnovamento, invocava che finalmente fosse l’ora che ci rivolgesse ai montanari “con amore”, proponendo, ancora una volta, la questione della montagna come “questione nazionale”.

Fu, poi, con il voto dell’Assemblea Costituente, che la “causa montana” trovò posto nell’art.44 della nostra Costituzione. Quindi con la Repubblica, grazie all’Assemblea Costituente, la parola venne restituita alle popolazioni alpine e alle nostre alte montagne.

A lungo, nella prima metà del ‘900, la montagna era stata intesa come giacimento di risorse per le pianure e le città, con l’utilizzo delle fonti energetiche, delle disponibilità idriche per l’irrigazione e l’industria; mentre la questione delle “Terre Alte” veniva ridotta ad una questione di gestione del patrimonio agro-silvo-pastorale. Si trattava di una visione veramente riduttiva. E purtroppo si tratta di un impulso che si riaffaccia periodicamente, insieme, oggi, alla tentazione di considerare la montagna un immenso parco giochi, a consumo dei flussi turistici.

Alle attività dell’Assemblea Costituente si aggiunse la Carta di Chivasso, che ottant’anni fa (il 19 dicembre del 1943) riunì eminenti esponenti che, in maniera lungimirante chiedevano l’autonomia per le vallate alpine affinché potessero costituirsi in Comunità politico-amministrative, affermando il diritto di usare la lingua locale accanto a quella italiana e, al contempo, sollecitando un’organizzazione tributaria in grado di favorire lo sviluppo dell’economia montana per combattere, così, lo spopolamento. Ed è a questo patrimonio di valori che occorre guardare, ai suoi abitanti che, in questi 77 anni di vita democratica, si sono battuti per affermare gli elementari principi costituzionali di eguaglianza fra i cittadini, alimentandola con l’esperienza dei Consigli di Valle, espressione dell’identità dei territori e della solidarietà tra i Comuni.

Il Presidente si è poi soffermato sulla necessità di rispettare l’articolo 3 della Costituzione (“..il compito di curare le zone montane - prezioso anche per l’equilibrio dell’intero sistema nazionale - non può ricadere esclusivamente sulle spalle di coloro che vivono in quei territori” […], perciò è fondamentale il dovere di applicare, a tutti i territori, il principio di eguaglianza dell’Articolo 3 della Costituzione”) grazie all’impegno di tutte le Istituzioni coinvolte. Ha quindi concluso incitando a rendere vive e a dare concreta realizzazione alle parole di  Nuto Revelli, il quale riassumeva in tre parole i valori della montagna e delle sue genti: libertà, confini e solidarietà; là dove lo “spirito di libertà” si traduceva nell’insofferenza verso ogni prepotenza e verso i confini, naturali o artificiali o sociali che fossero.

Ha, inoltre, incitato a seguire lo “spirito di solidarietà” che ha sempre animato le genti delle Terre Alte fra di loro, in modo che tale spirito continui ad animarle, perché, laddove la vita è più dura, si facciano strada maggiormente i valori più autentici della persona. Sergio Mattarella, infine si è augurato che la nostra Costituzione possa essere specchio fedele di questi valori e, per questo, la Repubblica sia riconoscente verso le genti di montagna. E in ultimo ha chiesto a UNCEM e agli Amministratori tutti, di farsi interpreti e di trasmettere tale sentimento.

In seguito a questo incontro e a queste sollecitazioni da parte del Presidente della Repubblica, il Presidente UNCEM, Marco Bussone, ha risposto con una profonda riflessione, condivisa attraverso un articolo che viene qui riportato integralmente.

UN PERCORSO NUOVO

di Marco Bussone

Presidente Uncem

Unione nazionale Comuni Comunità Enti montani

Alla chiusura dell'Assemblea del 4 dicembre a Roma, a poche ore dall'emozionante incontro con il Presidente Mattarella, Uncem ha ripetuto che "camminare insieme" è l'imperativo per i Comuni montani italiani. Per aprire nuovi percorsi di intenso lavoro con il Governo e con il Parlamento. Non sarà solo una questione di nuove leggi o nuovi fondi. Le parole del Presidente della Repubblica nell'incontro con i rappresentanti di Uncem sono un punto fermo nelle nuove politiche del Paese per le montagne. Aperte all'Europa. Il 2024 sarà l'anno delle elezioni per il nuovo Parlamento europeo, per diverse Regioni che rinnovano i Consigli e il Presidente, per migliaia di Comuni.

Due anni fa, due leggi di bilancio fa, l'aumento del fondo nazionale per le montagne passato da 20 a 200 milioni di euro è stato un buon traguardo. Nel 2010 quel fondo era stato azzerato dal Governo miope di allora. Poi portato a 5 milioni e ora, nel 2023, a 200. Come usarlo? Le regole definite dal Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie sono state chiare. Priorità alle Green Communities, da finanziare con quel fondo montagna regionalizzato - unendolo dunque ai fondi PNRR che hanno dato gambe a 137 aree montane italiane. Pochissime Regioni hanno seguito questa impostazione sulle Green Communities. Solo una di fatto, il Piemonte. In un dialogo fitto e positivo con Uncem. Poi ci sono Regioni che addirittura hanno ripartito il fondo dividendolo su ciascun Comune. Inopportuno e dannoso.

Decisive sono le nostre priorità. Costruire comunità, che affrontino la crisi demografica e climatica, è per noi la questione principale. Strategie d'area che i Comuni si danno - investendo bene le risorse disponibili, in tempi certi e chiari. Sono troppo poche le Regioni ad avere una legge regionale per le aree montane, ad avere un fondo per la montagna previsto nel loro bilancio, ad avere una legge forestale che applichi il Codice del 2018, ad avere una legge organica sugli enti locali che dica come i Comuni stanno insieme. Quest'ultimo punto è quello decisivo. Sembra interessare a pochi il lavoro insieme tra Comuni. Quando ne parliamo, ci si affida solitamente alle tifoserie: fusioni si, fusioni no, unioni impossibili, unioni salvezza. Il tema è molto più complesso. Per dieci anni ci si è persi nell'obbligatorietà delle nove funzioni associate. Partendo da lì, senza regole e destino, tutto si è affossato. Come sulle province. E come nelle regioni che hanno distrutto le Comunità montane senza sapere cosa fare. Una riforma vera delle funzioni dei Comuni, del ruolo degli Enti e anche dei Sindaci non si è mai voluto farla in questo Paese. Forze politiche e Sindacali avrebbero probabilmente troppa paura di perdere prerogative, poteri, capacità di decisione. Troppe società perderebbero funzioni e incarichi per fare quello che oggi i Comuni al loro interno non sono capaci di fare. Centinaia di piccoli Comuni di Alpi e Appennini non hanno più una macchina organizzata all'interno. Non hanno più dipendenti. Chi sogna il passato, non ha bisogno di commenti. Stia nel passato. Sogni pure. Anche i grandi Comuni, per il PNRR e altri progetti, vanno all'esterno a cercare professionalità. UUn sistema istituzionale si regge ancora così? Noi qualche dubbio sulla tenuta della macchina amministrativa e istituzionale degli Enti locali ce la poniamo. Con il progetto ITALIAE, Uncem prova a dare forza e forma alle Unioni e alle Comunità montane. Almeno qui si può vincere la solitudine. Già ci siamo. Le Comunità montane sono nate nel 1973 e dovremmo ricrearle in quelle regioni che ideologicamente e stoltamente le hanno eliminate! Che scelta grave. Ripensino al passato. Guardino al futuro. Comuni che lavorano insieme.

Condividere sovranità, democrazia, obiettivi, è più difficile che andare da soli, senza dubbio. La sfida vera del NOI è quella che anche il Presidente Mattarella ci ha posto. Restare da soli, come Sindaci, Amministratori locali, dipendenti, funzionari, segretari, è miope e forse anche stupido. Lo diciamo con la necessità di un pensiero, di un ragionamento alto e concreto, di capire come si procede guardando anche ad altri modelli europei. Non c'è l'Europa unita per caso. Non c'è una nuova unità tra Comuni per restare come eravamo. Perché noi vogliamo dopo 70 anni aprire nuovi percorsi, affrontare anche temi complessi senza rimanere nel passatismo e nelle fragilità. È difficile, necessario, ma decisivo per il Paese.

franco-provenzale

Ën oucazioun ‘dla ricourensi ‘dli 80 an ‘dla “Carta di Chivasso” é për li 70 an ëd l’UNCEM (Unioun Nësiounal Coumun Coumunità Ent Mountan), lou President ‘dla Republica, Sergio Mattarella, a li 4 ëd geuzembër 2023, ou i eu richevù aou Quirinale ‘na raprezenteunsi ëd l’UNCEM, gouidaia daou President Marco Bussone.

Lou President Mattarella ou i eu voulù fà ‘na riflesioun eunsembiou a l’UNCEM zli pas fait é su si qu’ ou sount euncoù da fà, për ribadì “’na neuva fedeltà a la Carta ëd Chivas” é a li soun prinsipi, daou moumeunt quë “la mountanhi è i ëst nhint meuc spasi ëd racolta ëd bin doou Pais, ma, ato li soun 3850 Coumun, è raprezentët ën dechizìou peutrimoni ëd vita chivica”.

Ël parolë doou President ‘dla Republica, ënt ëstou euncountr, ou sount istaië ën pount ëd riferimeunt: di fati lou President ou i eu bazà lou soun deuscoueurs zla Coustitusioun, eurcourdant coumë l’eurticoul 44 ou i ëst nà grasië a n’emendameunt ëd Gortani, quë, dëscoureunt eunsembiou a l’Italia ën rinouvameunt, ou chamavët quë finalmeunt è fusët l’eura ëd vardà a li mountanar “ato amour”, proupouneunt, ëncoù ën vì, la couestioun ‘dla mountanhi coumë “couestioun neusiounal”.

Pe, ou t’istà ato lou vout ëd l’Asemblea Coustitouent, quë la “caouza mountana” è i eu trouà post ënt l’eurticoul 44 ‘dla Coustitusioun. Couindi ato la Republica, grasië a l’Asemblea Coustitouent, la parola è t’istaia restituìa al poupoulasioun eulpinë é al nostrë aoutë mountnhë.

Për gro ëd ten, ënt la pruma metà doou ‘900, la mountanhi è t’istaia counsideraia coumë ‘na mina ëd rizoueursë për ël pianurë é lë sità, ato l’utilis ‘dlë fonti energetiquë, ‘dlë dispounibilità idriquë për l’irigasioun é l’eundustria; mentrë la couestioun ‘dlë “Terë Aoutë” è vinivët ridota a ‘na couestioun doou peutrimoni agro-silvo- pastoural. È s’ tratavët ëd ‘na vizioun verament ridoutiva. È purtrop è s’ tratët ëd n’impouls qu’ou tournët perioudicameunt, eunsembiou, euncui, a la tentasioun ëd counsiderà la mountanhi n’enormë parc geu, a counsum ëd li flus touristic.

Arz’atività ëd l’Asemblea Coustitouent ou s’ sont unìë a la Carta ëd Chivas, quë outant’an feu (a li 19 ëd geuzembër doou 1943) è i eu butà eunsembiou eumpourtant espouneunt quë, ën maneri loungimirant, ou chamavount l’aoutonoumìa për ël valadë eulpinë, për poué parei coustituise ën Coumunità poulitiquë-aministrativë, afermant lou dirit ëd druvà la lenga loucal eunsembiou a l’italieun é, ënt l’istes ten, eunsisteunt për n’ourganizasioun triboutaria ën grad ëd feuvourì lë zvilup ëd l’ecounoumìi mountana, për coumbatri, parei, lou spoupoulameunt. È ventët vardà a ‘stou peutrimoni ëd valour, a li soun abitant quë, ën ‘sti 77 an ëd vita demoucratica, ou s’ sont batù për afermà lh’elementar prinsipi coustitusiounal d’ugoualheunsi tra li sitadin, alimenteunla ato l’esperiensi ‘dli Counseui ëd Val, espresioun ëd l’identità doou teritori é ‘dla soulidarietà tra li Coumun.

Lou President ou s’eu poi soufermà zla nechesità ëd rispetà l’eurticoul 3 ‘dla Coustitusioun (“…lou compito ëd vardà ërz’aree mountanë- presious ëd co për l’ecouilibri ëd l’euntìeur sistema neusiounal- ou peut nhint cheiri escluzivameunt zreu spalë ëd si qu’ ou istount ën sè teritori” […], për seun è i ëst foundamental lou douvé d’aplicà, a tui’ li teritori, lou prinsipi d’ugouëlheunsi ëd l’Eurticoul 3 ‘dla Coustitusioun”) grasië a l’eumpenh ëd toutë ërz’ Istitusioun couinvoltë. Ou i eu couindi finì euncourajant a rendri vivë é dounà pieina realizasioun al parolë ëd Nuto Revelli qu’ou sintetizavët ën trai parolë li veulour ‘dla mountanhi é ‘dla soua geunt: libërtà, counfin é soulidarietà; eundoua lë “spirit ëd libërtà” ou trouvavët tradusioun ënt l’insouferensi vers onhi prepoutensi é vers li counfin, natural o eurtifichal qu’ou fusount. Ou i eu, ën più, soulechità a segouì lë “spirit ëd soulidarietà” qu’ou i eu sempër animà ël geun ‘dlë Terë Aoutë fra leu, ën maneri quë stou spirit ou countinouët a animalë, përqué eundoua la vita è i ëst più sota, ou s’ font euncoù più fort li veulour più vè ‘dla peursouna. Sergio Mattarella, ën fin, ou s’eu aougurà quë la nostra Coustitusioun è pouisët estri spech fedel ëd ‘sti veulour é, për seun, la Republica sià ricounoushenta vers ël geun ëd mountanhi. Ën ultim ou i eu chamà a UNCEM é a lh’Aministratoù tuiti ëd fase eunterpret é trazmetri ‘stou sëntimeunt.

Suchesivameunt a st’euncountr é a ‘ste soulechitasioun da part doou President dla Republica, lou President UNCEM, Marco Bussone, ou i eu rëspounù ato ‘na proufounda riflesioun, coundiviza atravers n’eurticoul qu’ ou vint eisì eurpourtà integralmeunt.

ËN PËRCOUEURS NEU

ëd Marco Bussone

President Uncem

Unioun Neusiounal Coumun Coumunità Ent Mountan

A la fin ëd l’Asemblea doou 4 geuzembër a Rouma, a poquë eurë da l’emousiounant euncountr avé lou President Mattarella, UNCEM ou i eu ripetù quë «caminà eunsembiou» ou i ëst l’eumperatìou për li Coumun Mountan Italieun, Për duertà neu percoueurs d’euntens travai eunsembiou aou Gouvern é aou Parlameunt. 

Ou sreù gnint meuc ‘na couestioun ëd neuvë legi o neu found. Ël parolë doou President ‘dla Republica ënt l’incountr avé li raprezentant d’UNCEM ou soun ën pount freum ënt ël neuvë poulitiquë doou Pais për ël mountanhë. Duertë a l’Eouropa. Lou 2024 ou sreù l’an d’erz’elesioun për lou neu Parlameunt eouropeo, për ël diferentë Rjoun qu’ou rinovount li Counsilhé é lou President, për mila Coumun.

Dui an feu, douë legi ëd bileunsi feu, l’aoumeunt doou found nasiounal për ël mountanhë ou i ëst pasà da 20 a 200 milioun d’eouro ou t’istà ën boun tragouard. Ënt ‘oou 2010 sè found ou i erët istà azerà daou Gouvern miopë d’eunt l’oura. Poi eurpourtà a 5 milioun é euncui, ënt ‘oou 2023, a 200. Coumë druvalou? Ël regoulë definìë daou Dipartimeunt për lh’Afà Rejounal é ërz’ Aoutonoumìë ou sount istaië quiarë. Priourità a lë «Green Communities» da fineunsìa ato sè found mountanhi rejounalizà . uneunlou parei a li found PNRR qu’ ou i ont dounà cheumbë a 137 aree mountanë ialianë. Verameunt poquë Rejoun ou i ont segouì st’ eumpoustasioun su lë «Green Communities». An efet meuc una, lou Piemount. Ënt ën dialogo frecouent é pouzitìou avé UNCEM. È i eu pou Rejoun qu’ou i ont adiritura ripartì lou found divideulou su onhidun Coumun. Inoportoun é danous. 

Dechizivë ou sount ël nostrë priourità. Coustruì coumunità qu’ou afrountount la crizi demougrafica é climatica, è i ëst për nouzaoutri la couestioun princhipala. Strategìë d’area quë li Coumun ou s’ dounount, investeunt bin ël rizoueursë dispounibil, ën ten chert é quiar. Ou sount tro’ poquë ël Rejoun qu’ ou iont ‘na legë rejounal për ërz’aree mountane, qu’ ou i ont ën found për la mountanhi previst ënt lou soun bileunsi, qu’ou i ont ‘na legë forestal qu’è apliquët lou Codichë doou 2018, qu’ou i ont ‘na legë ourganica su lh’ent loucal qu’è dit coumë li Coumun ou istount eunsembiou. St’ultim pount ou i ëst lou dechiziv. È zmieut eunteresà a poqui lou travai eunsebiou tra li Coumun. Can quë n’eun descouren, soulitameun ou s’afidët al tifouzerìë : fuzioun sé, fuzioun no, unioun eumpousibil, unioun ëd salveussi. Lou tema ou i ëst bin più coumplicà. Për des an nou sen përdù ënt l’oubligatourietà ëd lë neuou funsioun asouchaië. Përteunt d’eud lai, sensa regoulë é dëstin, tout ou s’eu afousà. Parei ‘me sul Prouvinsë. É parei ‘me ënt ël Rejoun qu’ ou iont distrut ël Coumunità Mountanë sensa savé coza fà. ‘Na rifoueurma vera ‘dlë funsioun ‘dli Coumun, doou rouolo ëd lh’Ent é ëd co ‘dli Sindic ou s’eu mai voulù fà ënt ‘ëstou Pais. Forsë poulitiquë é Sindacal ou i ariont proubabilmeunt tro’ peou ëd perdri prerougatìvë, pouter, quëpëchità ëd dechizioun.Gro ëd souchetà ou perderiont funsioun é euncaric për fà seun qu’ euncui li Coumun a lou soun euntern ou sount nhint boun a fà. Sentinaia é sentinaia ëd quitì Coumun d’Alp é Apenin ou i ont pi’ nhint ‘na maquina ourganizatìva aou deudin. Ou i ont nheunca più dipendent. Qui ou sounjount lou pasà, ou i eu nhint dabeuzounh ëd coummeunt. Iste pura ënt ‘oou pasà. Soungi pura! Ëd co li grant Coumun, për lou PNRR é ërz’aoutri prouget, ou vont a l’estern a sërcà proufesiounalità. Ën sistem istitusiounal qu’ou s’ regët euncoù parei? Nouzaoutri quërqui doubi l’en zla tinùa ‘dla maquina aministrativa é istitusiounal ëd lh’Ent loucal. Ato lou prouget “ITALIAE”, UNCEM ou preuvët a dounà forsi é foueurma arz’ Unioun é Coumunità Mountanë. Aoumeno esì è s’ peut vanhì la soulituddinë. Geu i sen. Ël Coumunità Mountanë, naië ënt ‘oou 1973 é ou doueriont estri ricreaië ën seullë rejoun eundoua ideologicameunt è stupidameunt ou sount istaië gavaië! Quë grav sërnùa. Ou i ont da ripensà aou pasà. Ou i ont da vardà a l’avinì. Coumun qu’ ou travaiount eunsembiou.

Coundividri souvranità, demoucrasìa, oubitìou, ou i ëst più maladoueurn qu’ alà për soun count. La vera sfida è i ëst seulla doou NOUZAOUTRI, è i ëst seulla quë ëd co lou President Mattarella ou nouz’à pounùa. Istà da soul, coumë Sindic, Aministratoù loucal, dipendent, funsiounari, segretari è i ëst miopë é, peut estri, afinha stupid. Lou dizen ato la nechesità d’ën pensé, d’ën rajounameunt aout é material, ëd queupì coumë prouchedri, vardant ëd co a d’aoutri moudel eouropei. È i eu nhint l’Eouropa unìa për cazou. È i eu nhint ‘na neuva unità tra li Coumun për istà coumë sian. Përqué nou voulen, dopou 70 an duertà neu percoueurs, afrountà tematiquë ëd co maladoueurnë, sensa istà ënt ‘oou pasatizm é ‘ntla fragilità. È i ëst maladoueurn, nechesari, ma dechiziv për lou Pais. 


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