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Arnold De Boer, in arte “Zea”: dal 2009 cantante e chitarrista della leggendaria band underground olandese The Ex. Nel 2011 la sua vita viene sconvolta da una tragedia: la morte di sua madre, giovanissima, per cancro. In un momento di grande dolore, l’ispirazione per tornare a scrivere arriva nella lingua che aveva sempre condiviso con lei, la lingua materna nel senso letterale del termine, e così inizia a scrivere testi in frisone e così, prima nel 2017 e poi nel 2021, pubblica due interi album in frisone, molto ben accolti a livello internazionale. Le sue composizioni in lingua frisona sono personali, intime e dirette, i testi sono poetici; la lingua gioca un ruolo assolutamente centrale: lingua come fonte, come muro, come arma, come tempo, come storia, lingua come forma musicale. Per questo De Boer lavora sia su testi propri sia su composizioni di altri scrittori, poeti e cantautori frisoni. Negli ultimi vent’anni, Arnold De Boer ha suonato in più di quaranta Paesi in tutti i continenti ed è notevole che, ovunque vada, canti ormai per lo più in frisone. Per il suo attivismo artistico, linguistico, culturale, ha fondato un’etichetta discografica con la quale promuove il proprio lavoro di diffusione del frisone ma anche musiche e lingue provenienti da tutto il mondo. Il Premio Ostana vuole riconoscere il suo uso della propria lingua madre come una forma di musica declinata in un pensiero attento alla contemporaneità, sensibile alla storia, intelligente e comunicativo. Viene premiato per saper essere trasversale, per il suo elogio al multilinguismo, per la consapevolezza che ogni lingua esprima qualcosa di unico e che questa unicità, all’interno della moltitudine, vada preservata, innovata, vitalizzata, perché, come dice Arnold, “Crescere avendo a disposizione più di una lingua è un antidoto contro la rigidità mentale”.

Sabato 29 giugno, alle ore 21:00, dialogherà con Flavio Giacchero; a seguire, Serada en convivéncia con i musicisti-artisti del Premio Ostana.