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Firat Cewerî: scrittore, traduttore, giornalista, editore e innovatore della moderna letteratura curda. Inizia a scrivere poesie in curdo da adolescente, quando si trasferisce con la famiglia a Nişebin (Nusaybin), dove si unisce al movimento rivoluzionario e fonda con alcuni amici un’associazione culturale. Nel 1980, Firat Cewerî deve lasciare il paese e si stabilisce in Svezia. Nello stesso anno pubblica il suo primo libro ed è coinvolto nei movimenti e nelle attività letterarie curde. All’inizio degli anni Novanta fonda la rivista Nudem (Tempi Nuovi), pubblicata per dieci anni senza interruzioni, che svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella resistenza della letteratura curda, incoraggiando nuovi scrittori a scrivere nella propria lingua madre, e traducendo in curdo numerose opere della letteratura mondiale. Dalla primavera 2023 è redattore ospite de la rivista internazionale svedese PEN/Opp, che dà spazio a scrittori e giornalisti a cui non è consentito pubblicare nei loro paesi d’origine. I romanzi e i racconti di Firat Cewerî sono tradotti in svedese, tedesco, italiano, arabo, turco, persiano e dialetto sorani (variante curda irachena). Ad oggi ha pubblicato cinque romanzi: l’ultimo, “Ez ê yekî bikujim” è stato tradotto in italiano con il titolo “Il Matto, la Prostituta e lo Scrittore” da Francesco Marilungo per Calamaro Edizioni (2022). Firat Cewerî è premiato per l’impegno e la determinazione a promuovere il curdo in tutta la sua ricchezza, in particolare nella variante parlata in Turchia: il Kurmanji. In un contesto storico, culturale e politico come quello curdo, dove la difesa della propria lingua si scontra col tentativo da parte dei poteri dominanti di limitarlo, Firat Cewerî, anche dall’esilio, non ha mai smesso di occuparsi del suo popolo, contribuendo alla divulgazione e allo sviluppo della propria lingua e della propria letteratura, scrivendo e pubblicando poesie, racconti, romanzi, traducendo in curdo opere della letteratura mondiale, lavorando assiduamente alla promozione dell’editoria in lingua curda.

Sarà a Ostana sabato 29 giugno, alle ore 17:15 in una conversazione con Aldo Canestrari dal titolo “Sono affetto da un virus letterario, la mia lingua è il mio rifugio