Periodo di lutti nel mondo occitano. Lutti che mi addolorano per la perdita di donne e uomini che ho conosciuto, con cui ho lavorato e che ho avuto modo apprezzare.
A La Sala (Decazeville) è mancata Dominique (Domi) Mariot, compagna di Joan Frances, poeta e saggista in lingua occitana, con cui Domi organizzava annualmente a La Sala “La Festa delle Lingue”, manifestazione di conoscenza e scambio fra le lingue che, oltre all’occitano, sono presenti nel Midi francese: arabo, berbero, spagnolo, portoghese, rom, lingue indocinesi, francese ecc.
La Sala fu, un tempo, un importante centro di estrazione del carbone – qualcuno fra gli occitanisti nostrani ricorderà la canzone di Mans de Breish “Carboniers de La Sala – occitans sens lo saber ...”
Durante i loro viaggi annuali nei Balcani, Domi e Joan Frances erano soliti fare tappa a Ostana. Così, anno dopo anno, li ho avuti ospiti. Questa per loro era un’occasione di conoscenza e aggiornamento delle attività in corso nelle Valli Occitane, che amavano, e a cui tenevano tantissimo.
Nel Limosino è mancata la moglie di Joan Ganhaire, scrittore premiato al Premio Ostana. Joan e la moglie erano una coppia gentile. Un grave lutto per il caro Joan. Monica Longobardi, già docente all’Università di Ferrara, traduttrice di Ganhaire, che li ha avuti ospiti a Ferrara ed è stata a sua volta ospite nella loro casa nel Limosino, la ricorda per l’affetto con cui accompagnava il lavoro letterario di Joan.
Altra grave perdita quella di Maria Soresina, la studiosa milanese di Dante e del catarismo, frequentatrice assidua delle Valli e delle attività della Chambra d’Oc. Maria è stata scrittrice, presente in rete con dei post molto seguiti, e non solo dal pubblico di appassionati che l’apprezzava e le mostrava un grandissimo affetto. Maria ha avuto il grande merito, lei che non era una studiosa accademica, libera nelle scelte di vita e nelle sue interpretazioni storiche, di suggerire percorsi di conoscenza del catarismo totalmente inediti, che talora mettevano in imbarazzo il mondo accademico legato, come sappiamo, a canoni spesso estremamente rigidi. Personalmente la ricordo per la sua partecipazione a Bogre e per l’aiuto che ci diede nel reperimento dei fondi necessari alla realizzazione del film e per la sua partecipazione al film stesso con un intervento su Dante cataro, filmato sul terrazzo e in una bella casa fiorentina.
Recente è infine la notizia della morte di Bertrand de la Farge, altra figura importante per la realizzazione del film Bogre. Bertrand fu prodigo di consigli; mi fece conoscere il teologo padovano Enrico Riparelli e si mise a disposizione per un’intervista all’Ostal d’Occitania di Tolosa. Tra i suoi meriti l’aver sollecitato Papa Francesco a chiedere perdono per i Catari bruciati sul rogo, la Crociata albigese e le condanne dell’Inquisizione. Invito che fu poi accolto da Monsignor Jean-Marc Eychenne, già vescovo di Pamiers nell’Ariege, ora vescovo di Grenoble. Perdono di grande valore simbolico ma, ahimé, limitato alla sola chiesa cattolica dell’Ariege, dove si trova Montségur.
Studioso di formazione scientifica, di origini limosine, vissuto in Provenza e in Linguadoca, la storia delle origini della cultura europea divenne negli anni l’impegno principale di Bertrand. Si dedicò quindi allo studio delle diversità culturali nello stato francese. Fu tra i fondatori della federazione Convergéncia Occitana, di cui fu il primo presidente dal 1997 al 2002 e che oggi raggruppa cinquantaquattro associazioni. Fu altresì il fondatore dell’Ostal d’Occitania a Tolosa e consigliere culturale della municipalità tolosana per lo sviluppo e la diffusione della cultura occitana. Di Betrand voglio infine ricordare la sua attività di scrittore con due dei suoi titoli più significativi “La voie cathare: Aux sources du christianisme” e “La croix occitane” (http://www.ostaldoccitania.net).
Ricordiamo questi NOSTRI morti per l’impegno e la loro vita dedicata all’Occitania dalle Alpi ai Pirenei. Grazie.
commenta