Finas raïtz è uno spettacolo musicale, un concerto che si propone come una lettura musicale delle lingue madri del mondo e si dispiega come mezzo per accompagnare in un viaggio attraverso luoghi e radici, suoni e pensieri.
Lo spettacolo nasce all'interno della fucina artistica e culturale della Chambra d'Oc, ed è un'ideazione a cura del Collettivo artistico Premio Ostana.
Il Premio Ostana, a sua volta, rende possibili incontri, scambi e si fa promotore di idee.
Ad oggi il Premio ha dato voce a ottanta artisti di quarantasei lingue madri da tutti e cinque i continenti, consolidando una rete internazionale di autori, attivisti, appassionati ed è diventato un appuntamento di riferimento mondiale per la tutela e la promozione della biodiversità linguistica.
Finas raïtz, nelle intenzioni e nel significato, vede connessioni con la cultura trovadorica, quella cultura che rappresenta la prima scuola poetica nella storia letteraria dell'Europa moderna in cui nasce una nuova visione, un modo assolutamente originale di fare poesia e di esplorare temi specifici che diventano caratterizzanti, come il tema dell'amore.
Nasce l'idea della fin'amor che la tradizione letteraria riporterà come amor cortese. Ma tra gli elementi che distinguono questo nuovo modo di pensare, vivere e poetare ci sono indubbiamente la scelta di utilizzare la propria lingua madre, invece del latino, e una certa attenzione e percezione del concetto di Natura. Uno sguardo verso la natura che apre a nuovi panorami, includendo antichi archetipi, in cui si può intravedere qualcosa della contemporanea riflessione scientifica e filosofica che smentisce l'alterità uomo-natura e considera, come avviene per le culture indigene, l'esistenza di un solo unico ambiente vivente che va sempre più salvaguardato. Un ambiente che è casa, va considerato tale, una casa comune. Questo spettacolo vuole contribuire a mettere in luce, attraverso l'idea di Finas raïtz, queste connessioni e queste urgenze.
Uno spettacolo dunque ispirato al concetto tanto polisemantico quanto ben definito della fin'amor dei trovatori, in cui si innesca l'elemento delle radici. Radici intese come storia, territorio, cultura di una singola società ma anche radici comuni che esistono nell'abitare e condividere un ecosistema globale. Una terra collettiva, di tutti, che tutti coinvolge e che sempre più si mostra in pericolo, malata, vittima del disinteresse e del disprezzo. La voce poetica ha verosimiglianze nonostante distanze e differenze, può curare, può indicare nuove vie, deve essere ascoltata.
Il Collettivo artistico Premio Ostana nasce all'interno del Premio stesso. Ogni anno otto premiati, per otto categorie, di provenienza diversa sul territorio mondiale ma con la stessa volontà di comunicare, difendere e divulgare la propria lingua madre, si ritrovano a Ostana, territorio occitano, per vivere insieme tre giorni. Il Collettivo è una sorta di residenza artistica. È costituito da artisti, musicisti impegnati nell'ambito della promozione della diversità linguistica e culturale che ogni anno dedicano un brano a ciascun premiato nella propria lingua di origine, in una performance che in molti casi coinvolge i premiati stessi. Si tratta di musica, di testi che veicolano pensieri, storia e storie che vanno raccontate, si tratta di vivere esperienze e apprendere conoscenze in uno spirito di condivisione e di amicizia.
Il concerto mette insieme una selezione dei brani dedicati ai vari premiati ed è strutturato in modo aperto, in cui è possibile intercambiare i canti e spostarsi di luogo e di lingua.
Lo spettacolo ha esordito con la Rassegna Chantar l'uvèrn il 14 febbraio 2025 nello splendido teatro del Palazzo delle feste di Bardonecchia e replicherà giovedì primo maggio ad Avigliana in occasione della chiusura stessa della Rassegna.
Il programma del concerto prevede, per questa prima edizione, tredici canzoni e tre letture, sempre con accompagnamento musicale.
In lingua Dioula una dedica a Koumarami Karama, Premio Speciale, originaria di Naniagara, in Burkina Faso. Lei è attrice, drammaturga e regista, le sue opere affrontano questioni sociali e culturali, come la difesa dei valori originari burkinabè, il dialogo tra tradizione e modernità, le relazioni di genere e l'emancipazione femminile. Si tratta di un canto tradizionale che racconta della supremazia dei leoni sulle iene, utilizzando la metafora del "mercato dei leoni" per indicare un luogo dominato dai leoni, dove gli altri animali non osano avvicinarsi.
Per Roger Williams, scrittore e produttore pluripremiato, Premio Cinema per il film Y Sŵn (2023), che racconta la lotta politica per la creazione del canale TV in lingua gallese S4C e che ha vinto numerosi riconoscimenti, il Collettivo dedica una tradizionale canzone d'amore gallese, Ar Lan y Môr, che in italiano si traduce come "Sulla riva del mare". Una canzone che celebra la bellezza della natura e l'amore. La visione di Roger Williams è innovativa e non conservativa, mostra che una lingua minoritaria può rinnovarsi e parlare alle nuove generazioni e il suo cinema dimostra che una lingua minoritaria non è solo un’eredità, ma un elemento vivo e in continua evoluzione.
Disegnami l’albero è una straordinaria poesia in lingua innu della poetessa, traduttrice, attivista e insegnante di lingua innu Joséphine Bacon, Premio Internazionale, che il Collettivo riporta e che ha musicato. L'innu è una lingua appartenente alla famiglia algonchina, una delle principali famiglie linguistiche indigene del Nord America, gli Innu un popolo indigeno del Canada orientale.
O ancora Gresira, canzone tradizionale curda originaria del villaggio di Girêsîra, situato nella regione di Batman in Turchia, generalmente cantata durante i matrimoni su uno specifico ritmo di danza circolare di larghissima diffusione kurda e turca. Una dedica a Firat Cewerî, Premio Internazionale, scrittore, editore, figura chiave della letteratura curda moderna e per l'importanza del suo lavoro di promozione e preservazione della lingua curda, Kurmanji.
E così via passando di lingua in lingua, da una parte all'altra del pianeta, ma con le stesse finalità di promozione, difesa, tutela e di un pensiero poetico condiviso.
Il Collettivo artistico Premio Ostana sono: Paola Bertello, oggetti sonori, voce; Flavio Giacchero, clarinetto basso, sax soprano, cornamuse, voce; Luca Pellegrino, ghironda, fisarmonica, chitarra, dulcimer, oggetti sonori, voce; Marzia Rey: violino, voce.
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