Le veglie nelle stalle
Un tempo, in Val Soana, dopo fienato, in autunno e inverno, si andava nelle stalle. In tutti i paesi c'era una stalla dove tutti si ritrovavano, era la stalla più grande.
Nella stalla c'era il posto per le mucche e per i vitelli: e appena dietro la porta c'era il posto per le persone. Si sedevano sui banchi o sugli sgabelli.
Le donne lavoravano con i ferri, con l'uncinetto, filavano, facevano ricamo e trapuntavano le tomaie degli ahcapin (pantofole di velluto).
Gli uomini aggiustavano o facevano le zappe, i rastrelli, e diversi tipi di cesti.
Mentre lavoravano raccontavano delle leggende sulle streghe e sui tempi passati per far star fermi i bambini.
Il sabato andavano al mercato e la domenica si riposavano e leggevono i vecchi libri e i giornali.
In un angolo della stalla c'era un posto per coricarsi, fatto con assi di legno; sopra c'erano la paglia e il fieno e si coricavano i vecchi ed i bambini.
Nella stalla si portavano anche i bimbi piccoli nella culla. Mentre filavano, le donne dondolavano la culla con il piede e quando si erano addormentati, mettevano la culla sotto alla panca.
I bambini chiedevano di ascoltare storie e racconti.
Prima però si diceva la corona e poi si iniziava a raccontare.
I bambini dicevano: << Nonna racconta >> e la nonna iniziava << oggi vi racconto...>>
Ascolta in francoprovenzale:
https://youtu.be/MSqFrNQ_7DM?si=RcD3sFlctMB7xBj3
La volpe il lupo
Potete ascoltarlo in francoporvenzale dalla voce di Gabriella Stefano
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