I catari rifiutavano, con motivazioni diverse, tutti i sacramenti della Chiesa cattolica. Nel video spiego quali erano queste motivazioni.
E Dante? Qui le sorprese sono davvero notevoli. Lo sono state anche per me, man mano che cercavo di scoprire, nei versi della Commedia, la posizione di Dante sui vari sacramenti.
La prima sorpresa – senz’altro la più grossa – è che in tutta la Commedia non c’è parola dell’eucaristia, che è il sacramento cardine della Chiesa cattolica. Non c’è neanche la messa.
Ora, se si tiene conto del notevole sforzo e delle tante iniziative della Chiesa di allora per avvalorare l’eucaristia (1215: il dogma della transustanziazione; 1264: la festa del Corpus Domini; 1263: il miracolo di Bolsena, ecc.), risulta in tutta la sua enormità il fatto che Dante non ne parli mai, in nessuna delle sue opere.
È difficile vedere quello che non c’è. Io stessa nel mio primo libro non ne parlo perché non l’avevo notato e non è scritto da nessuna parte. Comunque, data l’importanza di questo sacramento, il fatto che non sia mai menzionato rappresenta, a mio avviso, una chiara posizione contro.
Mentre dell’eucaristia non c’è traccia, gli altri sacramenti ci sono, sono nominati, ma sono tutt’altra cosa, ovvero rispecchiano eventualmente i rituali catari, non quelli cattolici.
Dall’analisi di confessione, matrimonio e battesimo si può asserire che anche per quanto riguarda il rifiuto dei sacramenti della Chiesa cattolica, la posizione di Dante coincide con quella dei catari.
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