Nòvas n° 100 Abril 2011
La lingua basca sembrava spacciata e invece oggi rinasce: un esempio per la Sardegna
La lenga basca que semelhava devesse anar a la fin encuei renais: un exemple per la Sardenha
di Diego Corraine (minoranza linguistica sarda)

Buona notizia, dato che i fattori contrari sembravano superiori a quelli favorevoli. Il primo è che il basco è una lingua davvero antichissima, preindoeuropea, quindi più antica dello stesso latino e greco, una lingua isolata, senza alcun legame accertato con altre lingue. Il fatto che in sardo moderno si conservino parole come golosti (agrifoglio), eni (tasso), còstighe (acero minore), giddostre (scopa arborea) e altre, che si ritrovano più o meno mutate in basco, non basta a stabilirne una parentela stretta.
Il secondo fattore è che si tratta di una lingua difficilissima da apprendere. Per chi, come noi, parla una lingua derivata dal latino, è come voler imparare il giapponese, senza tanto esagerare. Richiede un impegno grandissimo. Ed è significativo che decine, centinaia di migliaia di baschi lo abbiano appreso, a costo di grande sacrificio, prima clandestinamente nelle ikastolas, sotto il franchismo, oggi nelle scuole e università e nei corsi serali.
Ma di chi è il merito questa rinascita, certo in controtendenza rispetto al comune destino di indebolimento o scomparsa di migliaia delle 7000 parlate al mondo? Chiaramente della politica e pianificazione linguistica di tutti i governi baschi, di destra e di sinistra, e della volontà dei Baschi di affermare e rafforzare il “motore” della loro identità nazionale. Un grande lavoro, in cui ciascuno ha fatto la propria parte, la scuola, i mezzi di informazione radio e tv, i giornali, le case editrici, le amministrazioni, gli enti, gli ospedali, le imprese, i partiti, i movimenti, le associazioni culturali e sportive, la Chiesa. Una operazione di educazione linguistica collettiva, che abbiamo già visto al lavoro con successo anche in Catalogna e in Galizia.
I Baschi si sono rimboccati le maniche e hanno dato vita a una delle azioni più grandiose di rivitalizzazione linguistica, un po’ come hanno fatto gli israeliani con l’ebraico antico. A partire dalla grandissima varietà dialettale, superiore di gran lunga a quella del sardo, hanno saputo elaborare una mediazione scritta, l’euskera batua (basco unificato), che ne ha consentito un uso universale, moderno, intercomprensibile, in tutti i settori della società.
Dunque, se un popolo vuole, può anche contrariare il destino e riprendersi ciò che ha smarrito. Perché la lingua non è solo diritto individuale ma soprattutto diritto collettivo. I Baschi non si accontentano di fermare l’assimilazione linguistica e l’erosione del numero dei parlanti, ma vogliono scommettere sulla restituzione della lingua a chi non ce l’ha.
Perché in Sardegna non possiamo fare lo stesso, a fianco dell’Unesco e di altre agenzie internazionali, ossia affermare pienamente il sardo, per salvaguardare la diversità culturale e linguistica del pianeta? Ciò sarà possibile se anche i ragazzi conosceranno e useranno il sardo come il 70% degli adulti. Ma questo processo di restituzione linguistica e identitaria è, in fondo, nelle mani della politica.
Lhi Bascs se son tirats amont las mànias e an donat vida a una de las accions mai grandiosas de rivitalizacion linguistica, un pauc coma an fach lhi israelians abo l’ebraic antic. A partir da la granda varietat dialectala, ben mai granda qu'aquela dal sard, an sabut elaborar una mediacion per l’escrich, l’euskera batua (basco unificato), que a portat a un usatge universal de la lenga, modèrn, intercomprensible, dins tuchi lhi sectors de la societat. Donc se un pòple vòl, pòt decò contrariar lo destin e se reprene aquò que a perdut. Perqué la lenga es pas solament un drech individual mas sobretot un drech collectiu. Lhi Bascs s’acontenton pas sonque de fermar l’assimilacion e l’erosion del numre de parlants, mas vòlon escomèter sus la restitucion de la lenga a n’aquilhi que l’an pas.
Perqué en Sardenha podem pas far la mesma causa, a flanc de l’Unesco e d’autras agencias internacionalas, de fach afermar plenament lo sard, per salvagardar la diversitat culturala e linguistica dal planeta? Aquò serè possible se decò lhi joves conoisserèn e usarèn lo sard coma lo 70% de lhi adults. Mas aqueste procès de restitucion linguistica e identitària es, en fons, dins las mans de la politica.
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