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Nòvas n° 104 Setembre 2011

Luis Durnwalder

Luis Durnwalder

Intervista al Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano/Südtirol
15 giugno 2011 
a cura di Marco Viola

Luis Durnwalder
italiano D. Il Sudtirolo è un modello in Italia e in Europa per la tutela delle lingue meno diffuse: qual è lo stato di salute delle minoranze linguistiche ladina e tedesca?
R. Le nostre non sono minoranze morenti ma al contrario sono popolazioni che crescono: il censimento decennale di chi vuole appartenere alla minoranza tedesca o alla minoranza ladina del Sudtirolo ne evidenzia la crescita. Nel 1971 noi tedeschi eravamo il 64% degli altoatesini, ora siamo al 70%; i ladini sono passati da poco più del 2% all’attuale 5%. Credo che siamo le uniche minoranze in Europa a vivere un incremento così forte.

D. Molti invidiano la felice situazione della Sua terra (è noto che in Italia i sudtirolesi sono più ammirati che amati), nella quale prosperità, tolleranza e rispetto per i diritti dei cittadini convivono in ammirabile sintesi: quanto ciò è dovuto alle maggiori risorse date dallo Stato alla Provincia e quanto invece alle scelte politiche nella priorità degli interventi?
R. Il merito è dell’autonomia speciale del Sudtirolo. Grazie all’autonomia abbiamo creato le condizioni per far vivere qui e meglio la nostra gente. Tre sono i punti essenziali: una politica economica che crea posti di lavoro sulla nostra terra, in modo che le persone possano vivere qui con dignità e speranza; una politica culturale che difende l’identità, con la scuola, con la cultura, con l’informazione radiotelevisiva e stampata; una politica linguistica che attua un rigoroso riconoscimento istituzionale (nei nostri comuni, negli enti pubblici tutto il personale è bilingue – trilingue nelle valli ladine, e riceve un’indennità per questa competenza linguistica). Ogni cittadino ha il diritto di usare la propria lingua nei rapporti con gli enti pubblici.
Ma tutto questo è reso possibile da una forte volontà di appartenere alla nostra gente e di parlare il tedesco e il ladino. Bisogna amare la propria cultura, la propria identità, bisogna volerla. L’autonomia è solo un mezzo, un aiuto che conferisce forza ed efficacia a questa volontà di vivere appieno l’identità.

D. Sulla base dell'esperienza sudtirolese, l'Alto Commissario per le Minoranze Nazionali dell’OSCE ha elaborato le Raccomandazioni di Bolzano: quale la finalità e quali i contenuti di questo documento, così poco conosciuto in Italia?
R. Il modello sudtirolese non può ovviamente essere esportato pari pari, ma può valere come spunto per riflessioni sul tema. Noi con l’Austria eravamo maggioranza nella nostra terra, ora in Italia siamo una minoranza ma fin tanto che manteniamo viva la nostra volontà di parlare il tedesco e il ladino rappresentiamo un grande valore culturale per l’Europa. La riflessione dell’Osce è partita dal dato specifico per considerare in generale le situazioni che coinvolgono persone appartenenti a gruppi etnici che costituiscono la maggioranza numerica in uno Stato, ma la minoranza numerica in un altro (di solito Stato confinante). Il documento elaborato a Bolzano nel 2008 è basato sui principi del diritto internazionale e sull’esperienza dell’Alto Commissario e propone agli Stati delle modalità utili ed efficaci per le loro relazioni in rapporto alle minoranze nazionali, ai loro diritti e alle opportunità che esse possono rappresentare per i rispettivi Stati.

D. Il Sudtirolo non festeggia il 150° anniversario dell'unità d'Italia: eppure anche i sudtirolesi contribuiscono a delineare il profilo dell'identità italiana. Nell'ambito del federalismo, quali sono le prospettive delle autonomie speciali? 
R. La nostra autonomia è garantita da un contratto internazionale, e lo Statuto è stato approvato dal Parlamento italiano e anche dal Nationalrat di Vienna. Modifiche possono venir apportate solo con l’intesa di tutti. Noi vediamo con molto favore il federalismo, e siamo d’accordo che ogni regione abbia la sua autonomia, perché constatiamo ogni giorno quanto sia importante e più efficace l’autogoverno responsabile della comunità locale.

D.Lo scorso 2 luglio si è tenuto a Ceresole Reale in Piemonte, per iniziativa della Provincia di Torino in collaborazione con l'UPI, un incontro delle 35 Province italiane con minoranze linguistiche, per riflettere sul contributo delle identità meno diffuse alla costruzione dell'identità nazionale e valutare l'opportunità di costituire un forum per fornire indirizzi comuni in materia di tutela delle lingue e culture minoritarie e di verifica dell'attuazione della legge 482: come considera l’ipotesi di un maggior collegamento e collaborazione fra enti locali che rappresentano gli interessi dei cittadini che parlano lingue meno diffuse?
R. Siamo assolutamente favorevoli ad intensificare i contatti reciproci: la possibilità di incontro e di scambio di consigli, di esperienze e di buone pratiche, a livello sia nazionale che europeo, è fondamentale per la salvaguardia delle lingue minoritarie. Il Sudtirolo è aperto e disponibile al confronto e alla collaborazione. Quasi ogni settimana riceviamo delegazioni interessate a scambiare opinioni con noi su questi temi, di recente c’è stata una visita dall’Ungheria, nei prossimi giorni avremo un gruppo dallo Sri Lanka, e anche il Dalai Lama ha valutato che il nostro esempio potrebbe essere molto utile per il Tibet …  Valutiamo quindi positivamente le ipotesi di cooperazione nell’interesse delle rispettive popolazioni.
occitan D. Lo Sudtiròl es un modèl en Itàlia e en Euròpa per la tutèla de las lengas menc difusas: qual es l'estat de santat des minoranças linguísticas ladina e tedèsca?
R. Las nòstras son pas de minoranças murentas, mas al contrari son de populacions que creisson: lo censiment decennal de qui vòl apartenir a la minorança tedèsca o an aquela ladina dal Sudtiròl ne'n evidéncia la creissença. Ental 1971 nosautri tedèscs érem lo 64% de  lhi autatesins, aüra sem lo 70%; lhi ladins son passats da pauc mai dal 2% a l'actual 5%. Creo que sem las soletas minoranças en Euròpa a viure un aument tan fòrt.

D. Tanti invídion l'aürosa situacion de vòstra tèrra (se sa qu'en itàlia lhi sudtirolés son pus admirats que amats), ente prosperitat, tolerança e respèct per lhi drechs di citadins convivon dins una síntesi admirabla: quant aquò es degut a las majoras ressorsas donaas da l'Estat a la Província e quant ensita a las chausias políticas dins la prioritat de lhi intervents?
R. Lo mérit es de l'autonomia especiala dal Sudtiròl. Gràcias a l'autonomia avem creat las condicions per far viure aicí e mielh nòstra gent. Tres son lhi ponchs essencials: una política econòmica que crea de pòsts de trabalh sus nòstra tèrra, en maniera que las personas pòlen  viure aicí embe dignitat e esperança, una política culturala que defend l'identitat embe l'escòla, la cultura, l'informacion radiotelevisiva e estampaa; una política linguística que àctua un reconoissiment institucional rigorós (dins nòstras comunas, dins lhi ents públics tot lo personal es bilíngüe – trilíngüe dins las valadas ladinas – e recèb un indemnitat per aquela competença lingguística). Chasque citadin a lo drech d'adobrar sa lenga enti rapòrts embe lhi ents públics).
Mas tot aquò es rendut possible da una fòrta volontat d'apartenir a nòstra gent e de parlar lo tedèsc e lo ladin. Chal amar la pròpria cultura, la pròpria identitat, chal la voler. L'autonomia es ren qu'un meian, un ajut que conferís de fòrça e d'eficaça an aquela volontat de viure plenament l'identitat.
D. Sus la basa de l'experiença sudtirolesa, l'Aut Comissari per las Minoranças Nacionalas de l'Osce a elaborat las Recomandacions de Bolzano: quala es la finalitat e quals lhi contenguts d'aqueste document tan parelh gaire conoissut en Itàlia?
R. Lo modèl sudtirolés pòl pas evidentament èsser exportat tal coma es, mas pòl valer coma esponch per de reflexions sus lo tèma. Nosautri embe l'Àustria érem una majorança dins nòstra tèrra, aüra en Itàlia sem una minorança, mas fins tant que mantenem viva nòstra volontat de parlar lo tedèsc e lo ladin representem una granda valor culturala per l'Euròpa. La reflexion de l'Osce es partia dal dat específic per considerar  en general las situacions que ímplicon de personas apartenentas a de grops étnics que constituïsson la majorança numérica d'un Estat, mas la minorança numérica dins un autre (d'abituda un Estat confinant). Lo document elaborat a Bolzano ental 2008 es basat sus lhi principis dal drech internacional e sus l'experiença de l'Aut Comissari e prepausa a lhi Estats de modalitats útilas e eficaças per lors relacions en rapòrt a las minoranças nacionalas, a lors drechs e a las oportunitats que pòlon representar per lhi rispectius Estats.

D. Lo Sudtiròl festeja pas lo 150° aniversari de l'unitat d'Itàlia: pasmens decò lhi sudtirolés contirbuïsson a delinear lo profil de l'identitat italiana. Dins lo quadre dal federalisme?, qualas son las prospectivas des autonomias localas?
R. Nòstra autonomia es garantia da un contract internacional e l'estatut es estat aprovat dal parlament italian e decò dal Nationalrat de Viena. De modíficas pòlon venir aportaas masque embe l'entendua de tuchi. Nostrautri veiem embe ben de favor lo federalisme e sem d'acòrdi que chasque region aie son autonomia, perque constatem chasque jorn quant sie importat e mai eficaç l'autogovèrn responsable de la comunitat locala.

D. Lo 2 de lulh que ven se tenerè a Ceresole Reale en Piemont, per iniciativa de la província de Turin embe l'Upi, un rescontre des 35 Províncias italianas que an de minoranças linguísticas sus lor territòri, per refléter sus lo contribut des identitats menc difusas a la contruccion de l'identitat nacionala e valutar l'oportunitat de bastir un forum per fornir de dralhas comunas e matèria de tutèla de las lengas e culturas minoritàrias e de verífica de l'actuacion de la lei 482: coma consideratz l'ipòtesi d'un major liam e collaboracion entre lhi ents locals que representon lhi interès di citadins de lenga minoritària?
R. Sem absolutament favorables a intensificar lhi contacts recíprocs: la possibilitat d'encòntre e d'eschambi de conselhs, experienças e bònas pràcticas, a livèl sia internacional que europèu, es fondamentala per la salvagarda de las lengas minoritàrias. Lo Sudtiròl, es dubèrt e disponible al confront e a la collaboracion. Quasi chasque setmana recebem de delegacion interessaas a eschambiar de vejaires embe nosautri sus aquesti tèmas; recentament lhi a agut una vísita de l'Ongria, enti jorns que venon aurèm un grop da lo Sri Lanka e decò lo Dalai Lama a valutat que nòstre exemple poleria èsser ben útil per lo Tibet...
Pr'aquò valutem positivament las ipòtesis de cooperacion dins l'interès des respectivas populacions.

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