italiano

Qualche anno fa, in una riflessione per Nòvas, dicevo che lo stato di degrado, dal punto di vista sociale, economico, culturale, dell’Italia era ormai irreversibile e il Paese era condannato ad una agonia con una stagnazione economica senza fine e che solo una grande tragedia (non auspicabile perché avrebbe portato lutti e dolori) poteva far riflettere gli italiani e riportarli su sentieri di giustizia, di vivere civile, di solidarietà, di umanità, ma anche di efficienza nell’apparato pubblico.

Quel momento è arrivato purtroppo. Servirà almeno a qualcosa?

Al momento si direbbe di no! Probabilmente mi illudevo e mi sbagliavo!

Il coronavirus non è arrivato a sorpresa. Quello che era successo in Cina era noto a tutti. Che fossero necessarie mascherine e unità per aiutare la respirazione ai ricoverati gravi in caso di arrivo (più che probabile, sicuro) della “bestia” era di una chiarezza che neanche i bambini potevano ignorare. Lo stesso valeva per i tamponi.

Ma l’Europa guardava altrove con una classe politica del tutto inadeguata.

In Italia la “bestia” è arrivata prima degli altri stati europei cogliendo di sorpresa la classe politica che, ovviamente e giustamente, si è rivolta alla scienza e agli apparati statali o parastatali competenti (e responsabili) in materia per le quali, almeno loro, avrebbero dovuto avere risposte pronte e proposte preventive.

Qui si è rivelata la situazione italiana di incompetenza, impreparazione, irresponsabilità di molti personaggi ai vertici di importanti strutture pubbliche o simili. Per anni i partiti hanno infilato in posti di responsabilità persone senza altro merito che avere servito fedelmente la propria forza politica, ignorando le relative incompetenze, e ora se ne vedono i risultati. A completare l’opera una burocrazia folle che blocca tutto il possibile, mai combattuta dai politici se non a parole.

La burocrazia, l’indolenza, l’incapacità di troppi hanno impedito di affrontare l’epidemia al suo nascere lasciandone libera la diffusione addirittura per mancanze di mascherine.

Qualche decennio fa in Italia, nel settore tessile, erano impiegati due milioni di persone; ora naturalmente molto meno ma era proprio così difficile coinvolgere (o usare anche metodi coercitivi, data l’urgenza e la prevedibile gravità della situazione) qualche fabbrica a preparare mascherine COPIANDO (non credono ci siano grandi brevetti su così semplici oggetti) quelle esistenti e verificandone l’efficacia in termini rapidi, magari lavorando giorno e notte?

Non si trattava di realizzare un razzo da mandare su Marte!

E qui il sistema ha fallito mandando allo sbaraglio medici e infermieri, senza alcuna difesa efficace, a contatto con i malati portatori di infezione. Qui ci sono stati gli esempi di eroismo che solo gli italiani sono in grado di fare, pagando, come è successo, con la propria vita.

Ci sono macchine che sfornano centinaia di migliaia di mascherine al giorno: se sono in Cina si comprano in Cina e si attivano sorvolando permessi, dazi o altre cose che sono bazzecole di fronte a queste emergenze.

Questo vorrebbe il senso di responsabilità, l’efficienza, il buon senso.

Conte ed il governo hanno fatto il possibile per fronteggiare una situazione che gli apparati avrebbero dovuto prevedere (sono pagati , sovente profumatamente, per questo) operando, prima con interventi raffazzonati , poi dimostrando più conoscenza del fenomeno pandemico. Il tutto in una confusione di ruoli (vedi Regioni), competenze, responsabilità, in una prolificazione di Comitati di esperti che hanno creato, e creano, confusione.

La disorganizzazione è comunque continuata e le mascherine non sono arrivate a coprire tutte le necessità. Ancora oggi dopo mesi di epidemia...

Tutti lodano Conte (meno le minoranze parlamentari in preda ad attacchi demagogici quanto assurdi, che cercano di sfruttare la situazione a proprio vantaggio politico) che alla fine si è mosso meglio di tanti colleghi europei, sia sul fronte interno sia nei confronti dell’Europa (entro i limiti permessi. Ci auguriamo che prese di posizioni così nette non impediscano margini di trattativa...) , ma vedremo, passata la crisi, se sarà veramente uno statista riformando le strutture che hanno mal lavorato (magari tagliando un po’ di teste; se non altro in memoria dei morti causati dalla loro inadeguatezza)e rivedendo i rapporti e le competenze Stato-Regioni.

L’INPS ci ha messo del suo il primo aprile (sic). Era ovvio che ci sarebbe stata una valanga di richieste per i seicento euro. Era cosi difficile scaglionare le domande(magari solo in ordine alfabetico) su più giorni?

In Italia, inoltre, la rete internet è quello che è (a volte invidiamo stati del terzo mondo sull’argomento; i Comuni ne hanno una bella esperienza maturata in occasione di forzati dialoghi con i Ministeri..) ed il risultato era più che prevedibile.

Ma questa è l’Italia. Così è sempre stato e sempre, purtroppo sarà. Basti ricordare, solo per fare un esempio, la vicenda Alitalia che in questi tempi è passata in second’ordine e tutti hanno già dimenticato quando Berlusconi, arrivato al governo, aveva gettato alle ortiche l’accordo che Prodi aveva ottenuto con AIR FRANCE per salvare il salvabile.

Ma ha fatto arrivare i capitani coraggiosi e poi altre fantasiose soluzioni che hanno portato al disastro. Ma in Italia si perdona tutti e si dimentica.....E i partiti ospitano i figli di questi....

Chi ha mai messo sotto accusa i politici e i sindacalisti che hanno firmato accordi per mandare in pensione chi aveva lavorato 15 anni? In pensione a trent’anni.... Provvedimenti che hanno contribuito ad appesantire e condizionare gli enti previdenziali per mezzo secolo!

Non riusciamo a costruire carceri per contenere tutti i detenuti: meglio lasciar liberi quelli ritenuti meno pericolosi. Qualche decennio fa lo Stato non riusciva neanche a produrre le monetine sufficienti per il normale fabbisogno.

Nel frattempo abbiamo distrutto la sanità sul territorio. Per risparmiare, ma creando contemporaneamente costosi enti inutili e parassitari a soli scopi clientelari (vedi SOSE)!

Ora si discute su come ritornare a lavorare. Anche su questo argomento (fondamentale per l’economia nazionale se non vogliamo che tutto vada a rotoli) c’è grande divisione e demagogia.

Basterebbe guardare a come si è comportata la Germania che, come al solito, che la cosa ci sia o no simpatica, ci da lezioni di efficienza e pianificazione. Prima è intervenuta con un’azione efficace per isolare gli infetti e risalire ai possibili contagi bloccando sul nascere i vari focolai (anche usando in modo diffuso i tamponi che permettono di non sparare nel mucchio) poi bloccando solo le attività che potevano essere pericolose per il diffondersi della pandemia.

Perché si deve fermare una fabbrica se non ci lavorano contagiati e chi lavora lo fa in tutta sicurezza?

Ma in Italia non abbiamo la possibilità di fare abbastanza tamponi. Ci sono casi di persone che hanno fatto tutto il tragitto della malattia senza essere visitati e rimandati al lavoro (in strutture pubbliche che non si sono fermate) senza un tampone che desse sicurezza sull’esito del contagio....... Anche questa è una follia tenendo conto che la pandemia risale a mesi addietro.

E’ all’orizzonte una grave crisi economica che il governo cerca di smorzare allargando il credito alle imprese in difficoltà (mi immagino la corsa ad avere tutti i benefici possibili anche da parte di chi non ne ha bisogno), aiutare le persone più deboli (anche chi lavorava IN NERO e ha perso il reddito..Capita solo in Italia. Chiamiamolo almeno diversamente) e sicuramente anche qui ci sarà la gara tra chi si lamenta più forte (come è successo in qualche Regione per avere le mascherine...) e otterrà di più.....E gli squali che prenderanno i finanziamenti e porteranno le loro aziende al fallimento? Ovviamente dopo aver depredato l’impresa portando i soldi in posti sicuri..... Con una giustizia che la politica in questi anni ha fatto di tutto per non far funzionare. Troppi avvocati in Parlamento che non vogliono tagliare il ramo sul quale stanno seduti!

Pensiamo alla follia del codice degli appalti che, come dice ASMEL “ è ormai ridotto ad un manuale di enigmistica a soluzioni multiple”.

Basterebbe eliminarlo tout-court e introdurre nel nostro ordinamento le Direttive Appalti appena varate in Europa con obbligo di recepimento, copiandolo, come hanno fatto Francia, Spagna, Inghilterra. Noi abbiamo riscritto le norme nazionali nel rispetto (teorico) di quelle europee nell’interesse di legulei e mandarini. Ed è venuto fuori un testo inapplicabile fatto apposta per approdare ad infinite cause legali. Questa è l’Italia che sta affrontando l’emergenza. Un Paese già sinistrato, inefficiente, corrotto di suo: un malato terminale che deve affrontare una nuova malattia. Le disfunzioni strutturali non si cancellano dall’oggi al domani!

Come purtroppo succede con il COVID 19!

Come uscirne?

Certo sarebbe bello dare un milione di euro per ogni italiano; e alcuni lo chiedono come diritto fagocitati da politici incoscienti. Nessuno si chiede: chi paga?

Un paese con un debito enorme lo aumenterà ulteriormente e gravemente per affrontare la situazione: per la prima volta con corrette motivazioni. Ci sarà una caduta dell’IVA versata in conseguenza della fermata delle attività economiche che creerà una ulteriore voragine nei conti pubblici. E la cassa integrazione cresciuta a dismisura....

E come sarà il Paese dopo l’emergenza?

Non c’è da farsi molte illusioni purtroppo. Qualcuno sicuramente avrà avuto modo di riflettere sul modello di sviluppo nel quale siamo volenti o nolenti immersi. Si sono risvegliati, tra molti, sentimenti di solidarietà, di fratellanza, di generosità.

Ma sarà sufficiente a non pagarla troppo cara? Nessuno può dirlo. Questo Governo si trova ad affrontare un compito immane con troppi che aspettano al varco ogni provvedimento per sparare sulla croce rossa e alimentare lo scontento e la rabbia di molti, qualche volta, ma non sempre, giustificata, che potrebbero scendere nelle piazze, speriamo non in modo violento. I facinorosi senza scrupoli sono sempre pronti a scatenarsi e, come ci ricordano i momenti vissuti dal Paese un secolo fa, pochi decisi e violenti possono vincere se dall’altra parte non c’è chi contrasta in modo efficace. L’Italia di oggi dovrebbe avere sufficienti anticorpi ma i cattivi predicatori influenzano facilmente moltitudini non abituate a ragionare con la propria testa nel reclamare i propri diritti e poco disposte a ricordarsi dei relativi doveri. Pronti solo ad ascoltare slogan e proclami.

Dal punto di vista economico l’Italia, seppur con difficoltà, ce la farà; pur con la politica europea che volge verso una ulteriore peggioramento in termini di coesione. La Germania sta pompando per le sue aziende finanziamenti a condizioni di gratuità; noi non possiamo farlo avendo un debito enorme. Conte sta tirando pericolosamente la corda nei confronti di una Europa indifferente dove gli alleati sono pochi (leggi MES). I Paesi virtuosi non vogliono condividere i debiti di quelli poveri e/o in difficoltà. Ma i buoni bilanci sono il solo parametro che condiziona e da valore alla nostra vita?

O si troverà una mediazione accettabile o questo sarà un ulteriore passo verso la fine dell’istituzione europea che i padri fondatori (gli ultimi statisti) sognavano diversa.

La pandemia potrebbe essere un momento di meditazione da parte di tutto il mondo che, forzatamente globalmente unito nell’emergenza, potrebbe meditare sul fatto che il solo denaro non può essere lo scopo della vita e pensare che l’uomo deve vivere anche per gli altri, magari aiutando i popoli più sfortunati a migliorare nelle condizioni di vita. O si penserà solo a se stessi come nulla fosse accaduto?

Pensare magari a capire se questo virus non sia la conseguenza delle violenze che abbiamo fatto alla Terra nell’ultimo secolo. Se il cambiamento climatico interessi solo gli altri? Se non dobbiamo pensare ad un nuovo modello di sviluppo? Domande scomode per chi prende la macchina per fare cento metri per arrivare in un negozio....Parliamo di persone abili e arruolate! Come si diceva una volta. E che eleggono politici a propria immagine e somiglianza in grado di affondare l’umanità!

In Italia molti tra quelli che perderanno il lavoro potranno ancora attingere ai risparmi dei padri e i dipendenti pubblici come al solito sono in una botte di ferro (indipendentemente dall’impegno lavorativo...); rimane il popolo dei pensionati che potrebbe pagarla, in qualche maniera, per tutti. Ma verrebbe fuori una mezza rivolta....

Si scartano tutti i provvedimenti che via via vengono proposti (tipo una patrimoniale; seppur leggiera) sollevando le proteste delle varie lobbies. Tutti dicono cosa non bisogna fare ma nessuno si esprime sulle cose da fare, se non con modalità generiche che non si traducono in concrete proposte. Troppo pericoloso: si potrebbe scontentare l’elettorato! Di tamponi preventivi semplici (magari con un margine di tolleranza del 10% come si parla) per capire il livello di immunità (decisivo per poter lavorare in fabbrica) per ora nessuno parla. E poi costano....

Non ci resta che affidarci al genio italico: la sola risorsa che ha il Paese per fare miracoli.

E Conte si giocherà tutto sul successo della fase 2. Auguri!

Ostana (isolata) 19/04/2020